cronaca

L'invito a tenere mascherine e distanziamento sociale
2 minuti e 51 secondi di lettura
Con qualche giorno di ritardo, rispetto ad altre regioni, anche in Liguria è ripartita la movida. Locali aperti anche se incerti su come riuscire a far rispettare il distanziamento sociale, specialmente tra i più giovani. Per questo alcuni hanno deciso di anticipare l'orario di chiusura proprio per evitare assembramenti, è il caso di un chiosco nell'imperiese. Altri hanno addirittura rimandato la propria apertura nell'attesa di essere adeguatamente pronti ad accogliere i clienti in sicurezza. C'è chi, invece, si affida al buon senso dei propri clienti ma non è facile mantenere le distanze soprattutto nei luoghi della movida più gettonati, dopo due mesi di rispettoso lockdown. Eppure distanze e mascherine sono due precauzioni necessarie per poter continuare a uscire e tornare alla normalità.

In riviera e a Sestri Levante, tanti i giovani che in questo primo venerdì si sono dati appuntamento davanti ai locali
, ma che non sono passati inosservati agli occhi della sindaca Valentina Ghio, che sui social ha voluto ricordare: "Mascherine obbligatorie in carrugio e ovunque ci siano persone ravvicinate, distanziamento, no agli assembramenti. Ragazzi, è difficile e siamo tutti stanchi di questa situazione ma se non siamo prudenti il rischio è quello di tornare a chiudere tutto. E nessuno di noi ne ha voglia''.

Hanno fatto il giro del web anche le fotografie che mostrano la situazione a Savona, che hanno subito suscitato una reazione dal governatore Giovanni Toti. "Così non va per niente bene!", scrive Toti. "Ripartire e divertirsi in sicurezza si puo' e si deve, soprattutto per tutte quelle attivita' per cui tornare a lavoro oggi significa riuscire a sopravvivere, ma bisogna farlo con prudenza e responsabilita' con l'aiuto di tutti. Ieri sono stato nel centro storico di Genova, dove i locali erano ben organizzati e grazie ai controlli di steward presi direttamente dai gestori, squadre di polizia e agenti della municipale la movida era contenuta e ha permesso a tutti di lavorare in sicurezza".

Per questo a Genova si sta pensando ad organizzare avvisi con megafoni, raccomandazioni dei commercianti, "consigli rinforzati" da parte di volontari, forze dell'ordine e polizia locale. "Abbiamo sistemato un protocollo d'azione perché ci aspettiamo il ritorno di tanti giovani in centro storico- spiega il sindaco Marco Bucci nel punto stampa di fine giornata in Regione Liguria- dobbiamo prepariamo una buona movida, facciamo vedere che siamo una città che sa vivere una movida sana anche in una situazione complessa come questa. Dobbiamo cercare una movida che dia soddisfazione ma che limiti i contatti e rispetti tutte le precauzioni, dalle mascherine al distanziamento sociale". E sempre a proposito di centro storico, il primo cittadino annuncia che lunedi' presenterà al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura "un piano d'azione aggressivo per contrastare la diffusione dello spaccio che il lockdown ha favorito".

"I nostri locali devono seguire le regole e tanti di loro lo stanno facendo egregiamente
, con rigore, sacrifici e serietà", prosegue Toti. Cose che non bastano se i cittadini non collaborano! Per questo anche tutti i sindaci devono fare la loro parte con piani seri di controllo e richiameremo al loro dovere quelli che non l'hanno fatto, perché in questa fase così delicata servono impegno concreto e interventi capillari in tutta la Liguria. E poi ancora una volta serve il buonsenso di tutti noi".