cronaca

Regione Liguria: "Tutte le ambulanze possono fare trasporti Covid in sicurezza"
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Da lunedì 18 maggio, nell’area metropolitana genovese tutte le ambulanze, circa una settantina, saranno attrezzate per trasportare pazienti covid in totale sicurezza. L'annuncio arriva dal vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, in vista della riorganizzazione del Servizio Emergenza-urgenza coronavirus.


"Nell’ambito del Dipartimento interaziendale regionale dell’Emergenza-urgenza, i responsabili dei Servizi 118 – spiega l’assessore - vista l’oggettiva diminuzione degli interventi di soccorso per pazienti con patologia infettiva e la notevole esperienza acquisita dai soccorritori nella loro gestione, hanno concordato che tutte le ambulanze potranno trasportare pazienti covid in totale sicurezza, non più esclusivamente le 31 ambulanze precedentemente indicate. Inoltre, la stessa tariffa riconosciuta per i trasporti urgenti verrà estesa ai trasporti non urgenti Covid".

"A partire da lunedì 18 maggio, nell’area metropolitana, tutte le ambulanze, saranno attrezzate per trasporti Covid e lo stesso avverrà in modo progressivo in tutta la Liguria – sottolinea Walter Locatelli commissario di Alisa -. Il rallentamento dei contagi, la diminuzione degli interventi e la specifica competenza acquisita dal personale addetto ai soccorsi ci hanno permesso di arrivare a questo risultato. Progressivamente la distinzione tra ambulanze ‘Covid dedicate’ e ‘no Covid’ non ci sarà più. Il sistema Emergenza-urgenza ha saputo riorganizzarsi per far fronte alla pandemia da nuovo coronavirus; oggi la pressione si è allentata e anche la disponibilità di DPI, critica nella prima fase dell’emergenza, ci ha permesso di dotare progressivamente tutte le ambulanze di dispositivi e personale formato per il trasporto Covid" .Dall’inizio dell’emergenza e fino ad oggi, le ambulanze attivate e dedicate ai trasporti Covid sono state 31: 5 a La Spezia, 2 nel Tigullio, 6 a Genova, 10 a Savona e 8 a Imperia.



LA REPLICA DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE - Ma subito arriva il comunicato congiunto Anpas, Cri e Cipas "per informare i cittadini che, nonostante la decisione dell'Amministrazione Regionale di non erogare più la quota di rimborso specifico per "ambulanze Covid-19", le organizzazioni continueranno a mantenere gli elevati standard di servizio nell’interesse dei pazienti assistiti e della loro salute".

E ancora il comunicato precisa: "A prescindere dalla presenza di specifiche sedi di ambulanza, dedicate in via prioritaria al servizio CoViD-19 su base 24/7, le Pubbliche Assistenze ANPAS e CIPAS e i Comitati CRI della Liguria continueranno ad utilizzare, per il soccorso e il trasporto di pazienti CoViD-19 (positivi o sospetti) ambulanze idoneamente allestite con isolamento del vano sanitario dal vano guida, i cui equipaggi - debitamente formati - indosseranno la dotazione di DPI “rinforzata” già prevista ed eseguiranno ciascun intervento secondo i protocolli operativi del Servizio 118 Liguria Soccorso.

Dopo ciascun intervento, ogni ambulanza continuerà ad essere sottoposta a procedure di sanificazione profonda, con attrezzature e prodotti certificati, sia presso gli Ospedali che presso le sedi operative di ciascuna Pubblica Assistenza ANPAS e CIPAS e di ogni Comitato CRI (come peraltro è sempre accaduto e sempre accade, anche in situazioni di normale operatività).

Pur consapevoli della decisione dell’Amministrazione Regionale di non erogare più la quota di rimborso specifico per “ambulanze CoViD-19” (pari a 95,00/giorno per ciascuna sede attiva con mezzi dedicati), le Pubbliche Assistenze ANPAS e CIPAS e i Comitati CRI della Liguria continueranno a sostenere, anche senza certezza di ulteriori contribuzioni pubbliche, ogni spesa necessaria ad assicurare gli elevati standard di servizio mantenuti sino ad oggi, nell’interesse dei pazienti assistiti e della loro salute.

E ancora: "Non esporremmo mai coscientemente i nostri pazienti e i nostri operatori a rischi per noi inaccettabili - dichiara Risso, presidente Anpas - Non importa se i rimborsi ad oggi ricevuti non coprono i costi sostenuti, né importa se i DPI ed i presidi consegnati dal Sistema Sanitario Regionale non coprono il fabbisogno: continueremo ad acquistarli e ad utilizzarli secondo quanto previsto dai protocolli. Il soccorso agli ammalati e la tutela della salute - continua Risso - rappresentano la missione volontaria e l’assoluta priorità delle Pubbliche Assistenze ANPAS e CIPAS e della Croce Rossa Italiana, oggi come ieri. Questa missione non è mai stata abbandonata e non potrà mai esserlo, a maggior ragione nel corso di un’emergenza sanitaria globale senza precedenti. Ciò, prescindendo del tutto da considerazioni di ordine economico, che pure richiedono alle Organizzazioni di Volontariato uno sforzo immane, sostenuto dalla generosità e dall’affetto della popolazione".