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Visione simile per il presidente e il suo vice in Conferenza delle Regioni
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"50 anni fa una legge dello Stato istituiva le Regioni a Statuto ordinario. Il regionalismo, già definito nella Costituzione del 1948 e avviato parzialmente con le 5 Regioni a Statuto Speciale, diventava finalmente una realtà. A ricordarlo sono il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, (presidente Regione Emilia-Romagna) e il vicepresidente, Giovanni Toti (presidente Regione Liguria), sottolineando che "l'emergenza Covid-19 ha mostrato un'Italia che, pur in una situazione drammatica, è in grado di reagire anche grazie alla funzione cruciale delle Regioni e delle autonomie locali, parte integrante della Repubblica".

Se questo non è il momento per manifestazioni o eventi celebrativi, "resta il fatto che questo importante anniversario è un'occasione per riflettere, come Paese, sul contributo che le istituzioni regionali hanno dato alla democrazia e all'assetto della nostra Repubblica", proseguono Bonaccini e Toti. "In questo difficile momento le Regioni, con le loro differenze, territoriali, economiche, sociali e politiche, hanno saputo mettere da parte ogni sterile contrapposizione per cercare, attraverso il confronto e il dialogo con le proprie comunità, un punto di equilibrio ed una soluzione condivisa nell'interesse di tutti i cittadini. Ora più che mai, da nord a sud e senza distinzione di colore politico, e' indispensabile lavorare per rimettere in moto il Paese", rilevano ancora i governatori.

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"In questo tempo difficile è emerso uno spirito di solidarietà
che ci ha guidato nella comune ricerca delle soluzioni praticabili. Sappiamo che la collaborazione istituzionale è una strada difficile da percorrere, ma sappiamo anche che è un percorso obbligato nell'interesse dei cittadini e dei territori. Anche per questo nessuno, neanche autonomisti convinti come noi, puo' mettere in discussione l'unità della Repubblica come bene comune. E certo è proprio questo il disegno che aveva in mente il Costituente quando, dopo un dibattito lungo e approfondito, delineò nella Carta in modo convinto il ruolo e le prerogative delle Regioni", conclude la nota dei vertici della Conferenza delle Regioni.