Sul finire dello scorso mercato di gennaio, Domenico Criscito era di fatto stato ceduto alla Fiorentina, ma il giocatore non diede il suo assenso e la trattativa sfumò. Da allora, fino alla sospensione del campionato, il difensore napoletano è ridiventato un punto fermo della squadra passata da Andreazzoli a Motta fino a Nicola.Sulla vicenda torna adesso Andrea D’Amico, procuratore di Criscito: "Non se ne fece nulla - dice a fiorentina.it - per la volontà del giocatore. I presupposti c’erano ma da capitano del Genoa non se l’è sentita di lasciare la sua squadra in una brutta posizione di classifica". Le ragioni di carriera e quelle economiche sono passate quindi in secondo piano, rispetto a quella che per Criscito è stata una scelta di cuore.
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