sport

Il ds viola, un fugace passato in blucerchiato, racconta la sua brutta esperienza
53 secondi di lettura
Daniele Pradè, attuale ds della Fiorentina, dall'ottobre 2016 al giugno 2018 capo dell'area tecnica della Sampdoria, ha dovuto combattere contro il Covid-19 e ha sperimentato sulla propria pelle e su quella della propria famigia la forza diffusiva della malattia. "Ho portato il virus in casa - dice a Sky Sport - l'ho trasmesso a mia moglie, a mia figlia, ai miei cognati, ai miei nipoti e soprattutto ai miei suoceri che sono stati ricoverati 30 giorni".


Adesso Pradè può parlare al passato della sua brutta esperienza, ma fa capire che non si è trattato di una questione ordinaria. "Per fortuna erano allo Spallanzani, uno dei migliori ospedali al mondo. Il momento più brutto è quando vedi la tua famiglia che piano piano si ammala. Il virus è subdolo e bastardo. Il messaggio che voglio mandare è che dobbiamo essere attenti alle distanze e agli assembramenti. Il calcio - conclude Pradè - può essere un veicolo giusto per capire, ci dovremo convivere fino a quando non verrà trovato un vaccino".