Il post di un avvocato genovese ha scatenato una bagarre con alcuni cancellieri del tribunale, tanto che questi ultimi chiedono adesso l'intervento del consiglio dell'ordine. Se da quando l'attività giudiziaria è stata sospesa fosse stata sospesa anche l'erogazione degli stipendi a magistrati e cancellieri, il problema degli avvocati privati del lavoro sarebbe stato compreso meglio? questo il testo del post contestato. Da quella frase è partito uno scambio di commenti, a volte acceso, che ha visto contrapposti avvocati e amministrativi. Da un lato i legali che chiedono di tornare a un regime 'più normale' con una presenza maggiore di cancellieri e magistrati in ufficio, dall'altra i dipendenti pubblici che hanno sottolineato come lo smart working non abbia diminuito il carico di lavoro e la disponibilità.
Una battaglia a colpi di like e commenti che a tarda notte ha portato l'autore del post a una lunga riflessione in cui spiegava che il suo non era un attacco ai dipendenti pubblici ma solo un modo per richiamare l'attenzione sugli avvocati, soprattutto i più giovani, che da mesi non lavorano e che lo faranno a regime ridotto almeno fino a dicembre e che sono in serie difficoltà economiche. "Era una richiesta di solidarietà e non una dichiarazione di guerra" spiega il legale.
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