economia

Domande di cassa integrazione per altri 480 lavoratori di 216 aziende
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Ammortizzatori sociali per più di 60mila persone in Liguria, solo nei settori del commercio, turismo e servizi, per l'emergenza Coronavirus, fra Fis, cassa in deroga e altre formule. E' la stima di Giovanni Bucchioni, segretario della Filcams-Cgil della Liguria. "Solo di Fis, il Fondo integrazione salariale, a noi sono arrivate domande per 30mila lavoratori (15mila commercio, 11mila turismo e 4mila servizi). Se aggiungiamo la quota di cassa in deroga fatta dalle grandi aziende del commercio, che passa direttamente dalla Regione - altre 13mila persone - e gli accordi fatti a livello nazionale dalle aziende multilocalizzate arriviamo a spanne almeno a 60mila".

TEST AI LAVORATORI - Test a saponetta per tutti i lavoratori liguri che sono tornati in servizio o che ci torneranno nelle prossime settimane. E' l'obiettivo della Regione Liguria che sta predisponendo una manifestazione di interesse per laboratori privati e una convenzione con il sistema camerale che consenta alle aziende l'acquisto dei test a prezzi calmierati.

CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA - La Regione ha trasmesso all'Inps le domande approvate di cassa integrazione per altri 480 lavoratori di 216 aziende. In tutto dall'inizio dell'emergenza sono state 1.920.664 ore relative a 26.907 lavoratori di 12.416 aziende di tutti i settori che non possono accedere agli ammortizzatori sociali ordinari, per un totale di 15.557.378 euro.

ARTIGIANATO - I numeri di chi è rimasto a casa con il lockdown sono pesanti e trasversali. Nel settore dell'artigianato finora oltre 5 mila aziende si sono rivolte all'Ente bilaterale ligure della categoria, per chiedere ammortizzatori per 15.500 dipendenti.

ALBERGHI - 1.400 strutture in Liguria, con 20mila dipendenti, hanno "voglia di ripartire", spiega Americo Pilati, presidente di Federalberghi Liguria "ma nessuna certezza. I dipendenti a tempo indeterminato sono in cassa integrazione, gli stagionali, che sono più della metà, non hanno nemmeno iniziato a lavorare" dice.

COMMERCIO - Il rientro al lavoro con la ripartenza delle attività legate a turismo, commercio e servizi sarà in ogni caso progressivo . "Invitiamo il governo a prorogare gli ammortizzatori sociali e il divieto di licenziamento" dice Bucchioni e avverte che presto potrebbe scoppiare l'emergenza anche nella grande distribuzione, compresi gli alimentari. "I supermercati non hanno mai chiuso ma dopo i primi 15 giorni di corsa agli acquisti le vendite sono calate: fra poco ci saranno esuberi in tutta la gdo".

BAR E PASTICCERIE - La Fiepet-Confesercenti Genova, intanto, lancia un appello al presidente della Regione Giovanni Toti: "Ci aspettiamo un impegno analogo a quello della Regione Piemonte che ha stanziato 88 milioni di euro a fondo perduto per bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, saloni di bellezza e altre categorie ancora costrette al lockdown dal governo centrale".