C'è Massimo bloccato a casa dalla fidanzata, c'è Gregorio che ha trasformato un corso in percorso spirituale e ci sono Isabella e Guido, maghi di professione, 'spariti' causa lockdown. Oggi loro, come tantissimi altri, rientrano a casa dopo oltre 50 giorni di esilio forzato. Ora, dpcm alla mano, possono finalmente farlo. Incredulità, rassegnazione, impotenza, pochi vestiti invernali diventati troppo pesanti perché dopo due mesi è quasi estate, la paura che i soldi potessero finire, ma soprattutto la mancanza di casa.
Il lockdown ha sorpreso Massimo, 22 anni, lontano da casa. Ora però niente più videochiamate a mamma e papà, niente più "mi manchi" e "speriamo di poterci vedere presto" via chat. Oggi un treno lo ha riportato a casa. Massimo è di Genova e studia Economia a Pavia. Si trovava a Parigi con la fidanzata Irene e il 9 marzo dovevano rientrare a Milano, che la sera prima era stata dichiarata zona rossa. Per non rischiare di restare bloccato, ha seguito Irene a Roma. "Lei abita lì, ma poi il giorno dopo anche quella è stata dichiarata zona rossa. Mi sono ritrovato quindi a casa della mia fidanzata e della mamma per 50 giorni, ho cercato di pesare su di loro il meno possibile aiutando nei lavori domestici. Ho cucinato a volte anche dolci con Irene, come la mia famosa mousse al cioccolato".
Le giornate di entrambi erano scandite dalle lezioni on line con l'università, dalla lettura, "ma per sgranchirci salivamo sul terrazzo condominiale per camminare un po' e fare stretching. Avevo con me pochissime cose, solo l'occorrente per un fine settimana a Parigi, e sì, ho indossato anche abiti da donna come paio di pantaloncini con la scritta 'Love'. E' una cosa che ricorderò". Massimo è a casa, "le chiamate di papà erano sempre più insistenti, non mi vedevano da troppo tempo". Il viaggio è durato 5 ore e mezza, "in un treno per fortuna non pieno". Ma Massimo già si chiede quando potrà rivedere Irene, dopo una convivenza forzata ma gradita che non avevano mai vissuto né programmato.
Gregorio era rimasto bloccato dai frati ad Assisi, calabrese che vive a Roma da sette anni, "per seguire un corso spirituale" che poi per forza di cosa è diventato un percorso "per riflettere". "Ho avuto la fortuna di avere un alloggio grazie alle persone che organizzavano il corso. All'inizio questo lockdown per me ha rappresentato un momento di riflessione ma col passare del tempo mi mancava casa. E anche qualche indumento di ricambio, che ho ordinato su internet. Fortunatamente non c'è stata una sera in cui non mi sia collegato con gli amici di una vita dalle 22 alle 2 di notte. Parlavamo del coronavirus, divisi tra chi aveva paura di uscire e chi invece era tranquillo. Ma soprattutto parlavamo del nostro mare. Non vedo l'ora di riabbracciare i miei. Mi faranno il tampone e farò, giustamente, la mia quarantena. Ma poi andrò al mare", dice.
L'avventura di Isabella Zanivan e Guido Marini, coppia artistica e nella vita da 15 anni, professione maghi, sembra un videogioco: "Avevamo accettato da mesi un lavoro per esibirci su una nave in Svezia e così siamo partiti. I nostri spettacoli sono andati avanti tra Helsinki e Stoccolma ma poi si è bloccato tutto anche lì. Siamo riusciti a tornare prima, nonostante il blocco, ma ci abbiamo messo ben tre giorni e non so quanti scali: ci arrivavano in continuazione mail che annullavano i voli. Anche perché non avevamo più una grande disponibilità economica e viaggiavamo con bagagli davvero grandi. Noi artisti siamo dimenticati dal mondo in questo momento. Quello che fa più male adesso è il non sapere quale sarà il nostro futuro lavorativo".
curiositÃ
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Massimo è tornato a Genova da Parigi
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