cronaca

Altra tappa simbolica nel maxi cantiere
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Un altro mattone nella strada verso l'inaugurazione. Gli strand jack hanno portato in quota anche l'ultima campata del nuovo ponte sul Polcevera. Da ora in poi un'unica struttura unita farà capolino sulla Val Polcevera. A Genova per questo nuovo passo simbolico anche il premier Conte (LEGGI QUI). Poco più di di 20 mesi dopo la tragedia del 14 agosto 2018 sulla Val Polcevera c'è di nuovo un ponte, mancano ancora circa due-tre mesi di lavoro poi diventerà anche transitabile. Tutti ormai parlano del modello Genova.

"La ricostruzione del Ponte Morandi è la dimostrazione lampante della qualità dell'Italia e degli italiani. A frenarci sono troppo spesso la burocrazia, l'ingorgo legislativo, le lungaggini procedurali. Sfruttiamo la rinascita di Genova per riproporre in tutta la Penisola questa bella pagina di efficienza. Il 'modello Morandi' venga replicato - l'ho già proposto qualche mese fa - per la costruzione di altre opere pubbliche strategiche in Italia: Commissari straordinari, stop alla burocrazia per un determinato arco temporale, nuove infrastrutture in tempi record. Per far ripartire l'economia e rilanciare il Paese servono coraggio e spirito di iniziativa: facciamoci trovare pronti".Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

"Rinasce una grande opera. Merito anche della perseveranza del commissario Marco Bucci. A dimostrazione del fatto che si può ripartire rapidamente, evitando di affogare nella burocrazia. Bisogna però snellire e semplificare le procedure. Che tutto questo ci serva da insegnamento". Così su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a proposito del posizionamento dell'ultima campata del nuovo ponte di Genova. "Quest'opera ci consegna una certezza: l'Italia è capace di risorgere, anche dalle macerie di un'emergenza. Oggi è una giornata di speranza".

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"Genova non si arrende, non si è mai arresa, neanche in questi due anni. Ed ecco, con il varo dell'ultima porzione di impalcato del nuovo ponte la nostra città diventa ufficialmente simbolo e cuore pulsante di una rinascita e una ripartenza che da locale si è fatta nazionale". Lo scrive il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, il ligure Sergio Battelli. "Subito dopo il terribile crollo del Ponte Morandi, davanti alle macerie, scrivevo che la nostra città era improvvisamente diventata la città di tutti gli italiani e che non avrei mai dimenticato le lacrime e gli abbracci della mia città ferita che reagisce e risorge" dice Battelli.

Il nuovo ponte è stata una grande prova. Realizzare opere veloci, sicure e ben progettate è possibile, il Sistema Italia vuole viaggiare con una marcia in più. Possiamo farlo, sappiamo farlo!". Lo scrive su Facebook il presidente lombardo Lombardia Attilio Fontana, rivolgendo i "vivi complimenti della Lombardia a Genova e a tutta la Liguria".

"Con il crollo del Ponte Morandi Genova e l'Italia intera hanno subito una ferita profonda. Oggi dimostriamo che il nostro senso di comunità ci consente di condividere il dolore ma anche la volontà di ricostruire. Il nuovo ponte è l'esempio dell'Italia che sa risollevarsi da una tragedia immane e ripartire con più forza". Lo dichiara il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. "Il nostro pensiero va alle 43 vittime che meritano giustizia. Abbiamo il dovere di impedire che simili tragedie possano ripetersi e per questo abbiamo disposto che la ricostruzione non fosse affidata a chi doveva garantire la sicurezza", conclude.

“Sono vicina alla mia città in questo momento che segna un passaggio, non solo di riunione tra le due ideali braccia della costa ligure, ma anche di ricucitura storica. Ricucitura tra popolo e istituzioni. Ricucitura resa possibile solo dal lavoro del nostro Governo che con lungimiranza e severità ha creato le condizioni sia economiche che legislative affinché Autostrade pagasse la ricostruzione senza parteciparvi e trarne quindi un immeritato, ingiusto, ulteriore profitto. Il mio pensiero va ogni giorno a chi ha perso la vita” Così in un post su Facebook la senatrice genovese Elena Botto.