cronaca

La cerimonia ai tempi del coronavirus
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L’omaggio alle lapidi dei partigiani morti e l'atto di resa con l'apposizione dell'alloro in una via XX Settembre deserta, alla sola presenza delle istituzioni. Un 25 aprile come Genova non aveva mai visto a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus. Alla cerimonia erano presenti il governatore Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, Giacomo Ronzitti presidente dell'Istituto ligure per lo studio della Resistenza e il presidente dell'Anpi Massimo Bisca.

Le celebrazioni si sono poi spostate al teatro Carlo Felice
, primo teatro in Italia a riaprire (per l'occasione) dopo lo stop imposto dall'emergenza coronavirus.. Prima l'Inno di Mameli, poi un medley di canzoni partigiane intervallate dalla lettura delle lettere dei condannati a morte della Resistenza da parte di Pino Petruzzelli. Per finire, l'“Aria sulla quarta corda” di Bach. Il Concerto della Libertà di un quintetto d'archi ha suonato in rappresentanza di tutta l'orchestra. (LEGGI QUI)

“Un 25 aprile unico con valori particolari. Mai come adesso il Paese è stato unito e ha affrontato una sfida diversa ma paragonabile per impegno e dolore a quella vissuta dai partigiani. Ancora oggi la categoria che soffre di più è quella delle persone che hanno fatto la Resistenza. E oggi come allora i valori devono essere ribaditi: l’Italia è una Repubblica che non lascia indietro nessuno e che sa unirsi nei momenti difficili con quello spirito che ci fa ripartire con slancio. Occorre ritrovare quello spirito che dal 25 aprile di 75 anni fa ha fatto diventare l’Italia un gran Paese e una grande democrazia”, le parole del presidente della Regione Giovanni Toti

"Una giornata diversa dalle altre però il 25 aprile
è sempre la Festa della Liberazione. È la festa della libertà, il bene più prezioso che abbiamo. È anche una festa di riconoscimento per coloro che hanno combattuto e sono morti per la nostra libertà. È un messaggio importante oggi perché abbiamo tante sfide davanti a noi, come il coronavirus. Noi dobbiamo prendere esempio dalla determinazione di chi ha combattuto la guerra. È la stessa forza di cui abbiamo bisogno oggi. Ce l’hanno fatta loro, ce la faremo anche noi". Così il sindaco di Genova Marco Bucci.

“Una giornata particolare, quasi surreale. Vedere via XX Settembre così vuota, mentre per 75 anni l’abbiamo vista piena di gente entusiasta è strano. Festeggiamo a distanza ma non in solitudine perché sappiamo che i cittadini parteciperanno da casa”. Così Giacomo Ronzitti, presidente dell'Istituto ligure per lo studio della Resistenza.

Via XX settembre, dove di solito transita un corteo festante
di migliaia di persone intonando "Bella ciao" o "W il 25 aprile, ora e sempre Resistenza", era semi deserta a causa del decreto anti contagio. All'altezza di ponte Monumentale, nell'arteria dello shopping genovese, puntellata di saracinesche abbassate da oltre un mese e mezzo, i rappresentanti delle istituzioni hanno reso omaggio ai caduti. Distanziati un metro l'uno dall'altro, indossando le mascherine, la fascia tricolore per il primo cittadino, il fazzoletto tricolore al collo per l'Anpi hanno assistito alla deposizione delle corone di fiori davanti alle nicchie laterali del ponte Monumentale dove, dal 1949, sono incisi i nomi di coloro che persero la vita per liberare Genova e il Paese.