
Su come sia stato possibile trasformare in poco tempo una squadra allo sbando, Nicola racconta: "Una volta arrivato - dice - ho detto quale fosse la mia idea di gruppo e di calcio. Si è fatta un'analisi dei giocatori a disposizione e si è deciso di iniziare a lavorare su alcune priorità. Da loro ho imparato molto di più: in qualche modo ci siamo completati".
Poi ha raccontato il suo rapporto con la squadra e la città: "Qui a Genova mi sento a casa, è una realtà che mi fa stare bene. Il Genoa da sempre ha rappresentato per me qualcosa di speciale prima da giocatore e oggi da allenatore. E poi io gran parte del percorso scolastico l'ho fatto qui, mia moglie è di Genova e quattro dei miei cinque figli sono nati a Genova".
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie