Ho seguito con un disinteresse pressoché totale le vicende relative alla ricerca dell’ipotetico candidato unitario della “sinistrina” in Liguria. Tramontata subito la mia speranza di una soluzione interessante con il giurista Alberto Maria Benedetti ora al Csm su intelligente indicazione dei Cinquestelle, grazie alle indiscrezioni della collega Michela Bompani solitamente bene informata, leggo che circola il nome di Francesca Balzani. Giurista di valore cresciuta con l’indimenticabile Victor Uckmar, maestro del diritto tributario, assessore al Bilancio a Genova, europarlamentare del Pd, alcune volte evocata per ruoli di spicco in Liguria, poi delusa e “emigrata” professionalmente a Milano e qui vicesindaco di Pisapia. E che signora vicesindaco cari compagni!
Dopo l’articolo, un autorevole esponente della sinistra nazionale mi conferma, passeggiando sotto le mura di Santa Maria di Passione, noi anziani in fuga dal coronavirus, che qualcuno starebbe facendo pressioni sulla Balzani. Sobbalzo dall’emozione. Due sussurri in due giorni potrebbero diventare un buon segnale. Mi chiedo con preoccupazione chi sarà colui che “fa pressioni” e questa domanda suscita in me una lieve inquietudine che, dialogando con il mio amico di passeggiata, cresce come l’epidemia di prima.
Certo che aldilà delle facezie, un personaggio come Francesca Balzani, con l’esperienza che possiede e la preparazione che l’ha costruita negli anni, potrebbe essere una perfetta concorrente seria all’ ascesa di Giovanni Toti che ha soltanto da temere qualche velenosa freccia ponentina. La sua (della Balzani) ipotetica discesa in campo alla guida della compagine Pd-Cinquestelle e altri delle sinistre determinerebbe una tornata elettorale meno scontata, una gran bella sfida tra un presidente solido e una avversaria altrettanto solida. E per noi osservatori della politica la prospettiva di una campagna elettorale meno flaccida e probabilmente ricca di spunti anche programmatici. Toti-Balzani? Mica male…..
Non me la sento di chiamare Francesca e chiederglielo. Per cui mi limito a qualche whatsapp divagante che trova, logicamente, da lei una risposta altrettanto divagante. Lo faccio per non essere subito deluso e costretto a ripiombare nella quotidiana litania della ricerca del candidato con annesso saliscendi dei nomi. D’altronde chi può avere voglia e forza mentale oggi di candidarsi? Un piccolo grande eroe. Magari un sindaco. Ho la fissazione dei sindaci di trincea come perfetti candidati a ruoli più alti, avendo accumulato in questi ultimi anni esperienze forgianti anche in Liguria. Penso ai sindaci che si sono trovati sulle spalle il fardello dell’immigrazione, abbandonati da Roma, o delle catastrofi della natura indispettita o altro.
In fondo anche la Balzani è stata vice-sindaco, più sindaco che vice…. E allora nello spirito della sfida da novanta in terra ligure (due candidati di valore fanno solo bene a un territorio) perché non sperare?
politica
Se davvero Francesca tornasse a casa...
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