cronaca

Alle 19.30, 20.45, 23 circa e replicata giovedì sul canale 10 e 11
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 La liberazione di Genova dai nazifascisti il 25 aprile 1945 è il tema centrale della sesta puntata di “Terza, le storie di Genova” che andrà in onda stasera, mercoledì alle 19.30, 20.45, 23 circa e replicata giovedì mattina sul canale 10 e 11 Primocanale e Telecittà. Abbiamo raccontato con Paolo Battifora e Stefano Trucco gli anni di guerra, il fascismo, i partigiani come Bisagno e la Repubblica di Torriglia. Finalmente, spiega il responsabile scientifico dell’Istituto storico della Resistena il 25 aprile il generale Gunther Meinhold capo delle forze di occupazione tedesche si convince a firmare la resa. Addirittura, unico caso in Italia, a firmarla nelle mani di un partigiano, operaio e per di più comunista.


“In realtà Meinhold ebbe già a partire dall’11 aprile tre incontri segretissimi con i dirigenti del Cln il comitato di liberazione nazionale, in particolare con Carmine Alfredo Romanzi che poi diventerà il Magnifico Rettore della nostra Università. Il generale tedesco chiedeva che la fuga degli occupanti non fosse ostacolata dai partigiani, promettendo in cambio meno distruzioni in città. I timori erano che i tedeschi lasciando Genova distruggessero porto e diga foranea. Ma la risposta dei partigiani fu decisa: resa senza alcuna condizione. Il 23 aprile in serata cominciarono focolai di insurrezione in alcune parti della città e il 25 il comandante tedesco si convinse a firmare l’armistizio. Nelle sua memorie giustificherà questa decisione con la volontà di non provocare altre perdite. In realtà Meinhold aveva bisogno di assicurarsi la fuga attraverso o la statale 35 o la 45 che erano in mano ai partigiani”.

Nella puntata di oggi potrete vedere l’interno della bellissima Villa Migone di San Fruttuoso dove si incontrarono Meinhold, il cardinale Boetto e gli uomini del Cln, (Scappini e Savoretti tra gli altri) accompagnati da Gin Migone in una vecchia intervista realizzata alcuni anni fa da Primocanale. Vedrete le stanze che ospitarono la firma dell’armistizio e i preziosi documenti di questa storica giornata.