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Il presidente ha dato mandato ad un advisor di cedere la società blucerchiata nei prossimi due mesi
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"Costretto a vendere". Così recitava l'Impact andato in onda martedì sera a Gradinata Sud, la trasmissione dedicata alla Sampdoria in onda su Primocanale. "Costretto" dalle circostanze, dal rischio fallimento della sua società, Eleven Finance srl, oberata da oltre 120 milioni di debiti.


Oggi, in un'intervista a Il Secolo XIX, il presidente della Sampdoria annuncia di avere dato mandato ad un advisor di cedere la società blucerchiata in tempi brevi, un paio di mesi, proprio per reperire parte delle risorse necessarie per vedersi accettata dalla sezione fallimentare del Tribunale di Roma l'ammissione al concordato preventivo, presentata la scorso 16 gennaio (come documentato da Primocanale).


Sebbene non si tratti certo di un gesto filantropico, quello di Ferrero è comunque un atto genuino, proprio perché "obbligato". Dunque, va preso sul serio, non avendo il presidente della Sampdoria altre vie di uscita finanziarie per salvare se stesso, la sua famiglia e le sue aziende da un crack pericoloso.


Non si tratta, insomma, di un bluff per guadagnare tempo. A dettare i tempi, infatti, stavolta è il Tribunale. E Ferrero non può "scherzare", perché qualora il suo piano di salvataggio di Eleven srl non risultasse concreto, fondato e reale, si aprirebbero per lui e per il suo gruppo conseguenze serie. Ecco perché in questo momento è giusto dare atto a Ferrero di avere imboccato, sia pure obtorto collo e dopo avere gettato al vento la grande occasione della scorsa estate con Vialli e gli americani, la strada giusta.


Ma quanto vale adesso la Sampdoria? Difficile stabilirlo, sicuramente meno di qualche mese fa, quando fu valutata dai potenziali acquirenti circa 83 milioni più altri 40 da investire sul mercato, già a gennaio, per rinforzare la squadra in difficoltà. I risultati negativi e la probabilissima contrazione (per tutto il calcio italiano) dei ricavi derivanti dai diritti tv determinano una perdita di valore complessivo.


Ma la Samp resta appetibile, perché nonostante qualche complicanza di carattere finanziario (si veda la camera di compensazione della Lega calcio) è comunque economicamente sana, può contare su una tifoseria stupenda, una storia importante e tanti altri requisiti. Non a caso, le manifestazioni di interesse non mancano: da un possibile ritorno degli americani, ad altri Fondi di investimento, per arrivare ad un importante gruppo italiano. 


Tuttavia, non è questa la sede né soprattutto il momento per dibatterne. Adesso che il procedimento di vendita della Sampdoria, dal quale non si può tornare indietro, è finalmente avviato, tutte le energie e le risorse vanno orientate verso la salvezza della squadra sul campo. Tra qualche settimana se ne saprà di più. Intanto, tocca a Ranieri.