politica

L'annuncio al Tempio di Adriano circondato dai 'facilitatori' regionali
2 minuti e 35 secondi di lettura
L'annuncio al Tempio di Adriano, circondato dai 'facilitatori' regionali. Luigi Di Maio lascia la guida del Movimento 5 stelle. Il ministro degli Esteri, capo politico del M5s dal settembre 2017, ha anticipato la sua decisione ai ministri e ai vice ministri pentastellati, in una riunione a Palazzo Chigi. Fino agli Stati generali, in programma a marzo, la Reggenza del M5s sarà assunta da Vito Crimi, per statuto, in quanto componente più anziano del comitato di garanzia. Nel corso della convention, che dovrebbe tenersi nel corso del weekend tra il 13 e il 15 marzo, poi si deciderà se vi sarà una riforma della governance che introduca elementi di collegialità come alcuni chiedono, o se sarà scelto un nuovo capo politico. "

Le dimissioni arrivano a pochi giorni dell'esito
delle Regionali in Emilia Romagna e Calabria, dove il M5s ha corso con un proprio candidato in seguito alla decisione presa dagli iscritti di Rousseau che andava in controtendenza con quello deciso dallo stesso di Maio. "Non mi piace commentare le indiscrezioni: in questi giorni di Maio è stato tirato per la giacchetta. Aspettiamo che assuma iniziative e poi le commentero'", ha premesso il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una intervista radiofonica. "Se questa fosse la sua decisione lo rispetterò perché sarebbe una decisione maturata con massimo senso di responsabilità. Sicuramente mi dispiacerebbe sul piano personale", ha aggiunto.

Dal Pd, il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli ha rassicurato: "Credo che il Movimento, se Di Maio dovesse mai decidere davvero di fare un passo indietro, sarà in grado di trovare un nuovo assetto organizzativo e di leadership. Poi sulle decisioni specifiche che riguardano concessioni e tante altre decisioni che abbiamo sul tavolo, i percorsi che abbiamo deciso sono i percorsi che conoscete: rispetto a quello non ci sono novita' e non ci saranno novità".

"La decisione assunta da Luigi Di Maio merita rispetto", ha sostenuto il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu). "Da settembre del 2019, dall'insediamento del nuovo governo, abbiamo lavorato bene insieme, rimettendo al centro la questione sociale e, al tempo stesso, disinnescando le clausole di salvaguardia. Lo abbiamo fatto intervenendo sui salari dei lavoratori, sulla sanità e sulle famiglie. Dobbiamo proseguire nell'opera avviata per dare risposte concrete ai problemi dei cittadini. E sono convinto che con Luigi e con tutto il Movimento 5 stelle continueremo il lavoro svolto finora".

Anche Matteo Salvini
, durante una diretta Facebook, è intervenuto sulla questione. "La rivoluzione fallita è sulla coscienza del signor Beppe Grillo e sulla sua scelta di imporre l'alleanza con il Pd. La sta pagando e gli elettori gliela stanno facendo pagare. Non do colpe a Di Maio, è Grillo che per amore della poltrona ha chiesto ai suoi elettori di sposare il Pd, e loro scappano", aggiunge. Per il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento 5 Stelle "non avranno effetti sul governo, penso che bisogna schierarsi ed essere contro il centrodestra".