cronaca

Parla Migliorino che pone l'attenzione su alcuni tratti della Genova-Livorno
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Lui è il direttore generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero dei trasporti. Tra i tecnici è stato ribattezzato il mastino per il suo modo deciso di procedere. Almeno lui infatti sembra mostrare nel suo operato una certa intrasigenza di fronte ai problemi infrastrutturali delle autostrade liguri e italiane.


Placido Migliorino
, ascoltato per 8 ore negli scorsi mesi in gran segreto dalla Procura di Genova come persona informata sui fatti, torna a parlare confermando la situazione critica in cui versa la rete autostradale ligure compresa tra la gestione di Autostrade per l'Italia e quella del gruppo Gavio. Nella sua analisi Migliorino parte dalla A6 Savona-Torino e la sua affermazione suona come un'accusa forte.

"Sulla A6 controllata dal gruppo Gavio, abbiamo parecchie situazioni delicate - dichiara - Ci sono viadotti dove ritenevamo necessarie limitazioni del traffico e una distanza minima di cento metri tra mezzi pesanti. Avevamo ipotizzato la chiusura dello svincolo di Altare - aggiunge Migliorino - Le misure prese dal concessionario a noi inizialmente sono parse insufficienti". Al momento, bisogna ricordarlo, l'unica misura tangibile è figlia della necessità. Il traffico tra Savona e Altare nel primo tratto della A6 viaggia su un'unica careggiata con doppio senso di marcia dopo il crollo del viadotto Madonna del Monte.

Poi l'analisi dell'ispettore del Mit si sposta sulla A10 dove, dice, ci sono "criticità sull'adeguamento antisismico ma c'è un discreto margine di sicurezza". Sulla A26 c'è il lavoro in corso della Procura, ma a sentire Migliorino come evidenzia il Fatto Quotidiano il malato più grave sarebbe la A12 Genova-Livorno gestita da Autostrade per l'Italia tra Genova e Sestri Levante e dal gruppo Gavio da Sestri Levante a Livorno. "Qui - spiega il super ispettore - la situazione è molto delicata. L'autostada ha carenze di manutenzione e richiede riduzioni del traffico. Diverse strutture presentano degrado avanzato e il margine di di sicurezza è mininimo".

Al momento su queste gravi affermazioni i gestori tacciono e nessuno dei provvedimenti suggeriti sembra essere stato adottato. Poi per quanto riguarda la Liguria la stoccata sulle barriere anti rumore smontate dice anche perché "non erano stati fatti i calcoli sull'azione del vento". Parole forti, allarmanti di un dirigente del Ministero che sembra trovarsi a tratti impotente di fronte alle dorate e blindate concessioni.