cronaca

Dito puntato su Castellucci, Benetton e l'omertà dei dirigenti
1 minuto e 38 secondi di lettura
"Il 'fil rouge' che unisce tutte le audizioni fatte dalla Commissione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiamata a indagare dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, è lo scaricabarile". Lo scrive in un lungo post sul Blog delle Stelle, il M5s. "Una catena che vede come protagonista praticamente tutto il gotha dirigenziale di Autostrade per l'Italia. Eppure, anche tra i dirigenti della controllata dei Benetton, lo spesso muro di omertà eretto dopo il drammatico 14 agosto 2018 in realtà qualche crepa ce l'ha", si legge sul blog grillino.

"Nella interminabile sequela di domande non risposte, dei 'non so' e dei 'non spettava a me', c'è chi in realtà conferma e certifica la sciatteria dei report e dei controlli sul viadotto poi crollato. Alberto Selleri, responsabile della direzione 'realizzazione nuove opere' di Aspi, spedito a Genova per occuparsi della Gronda, nella sua audizione ha dato più di un particolare sugli errori marchiani inanellati in serie da Autostrade e da Spea (LEGGI QUI)", prosegue il M5s. "Alla testa di questo 'palleggio' di responsabilità c'è l'ormai ex amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci".

Il post sul blog M5s non risparmia Spea Enegineering
. "Per la sorella minore di Autostrade, è stato sentito il direttore tecnico Massimiliano Giacobbi. Che ha confermato come i controlli e i rilievi sul Morandi li ha fatti per anni la stessa Spea, la quale però non aveva tra i suoi poteri quello di programmare interventi di manutenzione o ammodernamento. Quella decisione spettava ai vertici di Autostrade. Altro scaricabarile, insomma. Arriviamo quindi a Selleri, l’unico che si è preso la briga di spezzare il filotto di silenzi. Avendo lavorato anche in Spea, sa come vanno le cose". Per i pentastellati, "l’ennesima porzione di verità che rende non più rinviabile la procedura che tolga a questi signori questa dorata concessione".