
Tre gli episodi contestati, tutti risalenti al gennaio scorso. Di Fazio avrebbe partecipato assieme agli altri cacciatori a battute di caccia al cinghiale in periodo vietato dalla legge.
Gli investigatori hanno utilizzato pedinamenti e intercettazioni telefoniche - queste ultime tramite l'utilizzo di "trojan" - nel corso dell'indagine. Riguardo le intercettazioni, in particolare, gli agenti della polizia postale di Imperia, che hanno perquisito l'abitazione del sindaco e il suo ufficio, in Comune, avrebbero ascoltato gli indagati, mentre al telefono si davano l'appuntamento per la battuta di caccia, o mentre esultavano per aver catturato una preda. Venerdì prossimo, alle 11, in tribunale a Imperia, davanti al gip Anna Bonsignorio, ci sarà l'interrogatorio di garanzia. Di Fazio è difeso dagli avvocati Simona Bertoldo e Alessandro Moroni.
IL COMMENTO
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