"L'impostazione data dai ministeri competenti nell'elaborazione del Patto della salute sembra mettere le regioni sul banco imputati. Non si discute sul fatto che debbano essere misurati i Lea e quindi la qualità ma si intende introdurre facili criteri quali, ad esempio, un disavanzo pari all'1%, per arrivare al commissariamento ministeriale di una regione o di un'Asl: e' antistorico". Lo ha dichiarato, segnala una nota, la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria, Sonia Viale, alla tavola rotonda organizzata a Firenze nell'ambito del Forum Risk Management dal titolo 'Nuovo Patto per la salute. Applicazione dei Lea e sostenibilita' del sistema sanitario nazionale'. "Nel rispetto del referendum che ha lasciato alle regioni la responsabilità della programmazione, alla luce del fatto che non si affronta il problema vero della mancanza di medici, il Patto, ad oggi, non mi convince". "Il Patto per la salute - ha aggiunto l'assessore Viale - non deve essere un momento di scontro ma di confronto positivo su tanti temi, che cambiano in base alle esigenze economico sociali e di salute della nostra popolazione. Ritengo che ci siano infatti altri nodi importanti non affrontati adeguatamente, oltre alla qualita' delle prestazioni da erogare. Tra questi, l'edilizia sanitaria e l'innovazione tecnologica: la qualita' non e' solo quella delle cure ma anche quella dei luoghi dove e con quali strumenti le cure vengono prestate".
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