cronaca

La denuncia di diversi studenti genovesi sulle condizioni degli istituti scolastici
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 Non voler andare a scuola è un desiderio ricorrente per tutte le generazioni di studenti, specialmente nelle giornate di freddo e pioggia. Ma quando il freddo e la pioggia entrano in classe, allora le proteste dei ragazzi diventano comprensibili. Sono tante le segnalazioni giunte in questi giorni a Primocanale tramite Whatsapp o Instagram di giovani che hanno fotografato situazioni di disagio all'interno degli edifici scolastici: giornali e carta igenica per asciugare i pavimenti, infiltrazioni e pezzi di intonaco caduti a terra, acqua che entra dagli spifferi delle finestre e caloriferi spesso rotti o insufficienti per ottenere una temperatura accettabile.

A lamentarsi non sono solo loro, ma anche gli stessi professori e genitori. Alla scuola elementare Palli di Quarto, ad esempio, la situazione del riscaldamento è stata ripetutamente segnalata dalle mamme preoccupate da circa una decina di giorni, ma a quanto pare ancora non c'è stato un intervento per risolvere il problema. Ma il gelo è un fattore che accomuna tante scuole, come al Mazzini di Sampierdarena dove i ragazzi fanno lezione con la giacca. I temporali delle ultime settimane hanno aggravato le condizioni di alcune classi dal Firpo al King, dal Meucci al Gastaldi Abba. Al liceo Martin Luther King questa mattina alcuni studenti hanno protestato decidendo di non entrare. 

A scuola bisogna andarci, anche quando fuori piove e fa freddo
. Però alcuni edifici necessitano forse di qualche intervento di manutenzione che garantisca lo svolgersi delle lezioni senza disagi per tutti coloro che operano all'interno della scuola.