cronaca

I residenti chiedono che l'area venga messa in sicurezza
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"Da un anno e mezzo siamo sequestrati dalle frane, serve mettere in sicurezza la zona", il grido d'aiuto lanciato dagli abitanti di Santa Marta, frazione del Comune di Ceranesi, è rivolta a tutte le istituzioni. Le abbondanti piogge degli ultimi giorni hanno continuano a fare danni: una parte di strada è letteralmente sprofondata nel corso d'acqua sottostante. Ma qualcuno tra gli abitanti del posto ipotizza anche che a creare l'ingente smottamento sia stato il peso del cemento e della terra riportata per essere utilizzata come freno al movimento della collina nel cantiere per la realizzazione del Terzo Valico. Tesi questa non confermata dai tecnici di Cociv.


Giovedì mattina, in piena allerta arancione una nuova tegola: la rottura di una tubatura dell'acquedotto che ha lasciato i residenti senza acqua. Immediata è arrivata un'autobotte. Iren ha già annunciato che entro la serata di oggi il problema verrà risolto, ma di certo per i residenti di questa fetta di Liguria ogni autunno e a ogni pioggia tornano paura e disagi. da un anno e mezzo qui infatti si convive con una frana i cui lavori vanno avanti a rilento. Situazione che porta a una modifica della viabilità e ad un inevitabile allungamento dei tempi. "Siamo preoccupati perché siamo una frazione a metà di una collina, e queste due strade tendono a franare. In un anno e mezzo non è stata minimamente sistemata la frana principale e ieri è completamente franata anche la strada - spiega preoccupata una residente -. La nostra frazione è abitata da centinaia di persone compreso bambini e anziani.

Qui rischiamo di restare isolati. Le strade sono pericolose, Comune e le altre autorità competenti devono occuparsene. Un anno e mezzo dopo la frana siamo punto e a capo". Il timore e la paura aumentano e lo sguardo di residenti va sempre più spesso verso l'alto, altra pioggia potrebbe portare a un nuovo e ulteriore peggioramento della situazione. Nel mentre si lavora nel cantiere del Terzo Valico. "Anche questo subisce dei rallentamenti a causa delle frane - racconta un'altra residente del posto -. E' un anno e mezzo che siamo sequestrati da queste frane, ogni volta che piove cambia lo scenario. Questa notte è crollato un altro pietrone proprio davanti alla nostra casa". Proprio affianco alla casa di Enrico scorre un rio che scende a valle. Con la pioggia la sua forza si intensifica. "Guardate qua, non è più in sicurezza, ormai passa a pochi centimetri dalla scalinata. Serve metterlo in sicurezza. Quando piove in modo abbondante qui frana tutto".

Anche il consigliere comunale di opposizione di Ceranesi Gerardo Altosole punta il dito sulle opere di messa in sicurezza del territorio: "In 15 anni le amministrazioni precedenti e quella attuale sono state carenti nella manutenzione. Servirebbe fare un lavoro veloce a livello di ristrutturazione della strada visto che ne è venuta già circa 90 metri, questa è competenza della Città Metropolitana. Si tratta di una strada importante per arrivare a Ceranesi, così il traffico è deviato nelle strade alternative e appena si verifica un incidente il traffico va in tilt in tutta l'area" conclude Altosole.

I problemi tra frane e lavori del cantiere riguardano anche i commercianti. Mario è uno di questi, possiede infatti un bar nella zona: "Siamo reclusi qui da oltre un anno. Come attività commerciale sono alle strette, clienti ne passano pochissimi. La situazione è davvero molto critica e comunicazioni ce ne sono molto poche". Un rimbalzo di palla tra enti sulle competenze dei lavori denunciato anche dal comitato: "Ora sembrava si stesse andando avanti con i lavori del Terzo Valico  invece questa situazione potrebbe comportare delle modifiche o dei rallentamenti e probabilmente i costi potrebbero aumenatare". 

Sulla vicenda interviene anche la sindaco di Ceanesi, Emanuela Molinari: "Sono stufa, avevamo raggiunto un accordo con il Comune di Genova per avviare un iter chiaro e senza tentennamenti, ma l'uscita dall'amministrazione genovese dell'assessore Fanghella ha vanificato tutto. Qui c'è bisogno di celerità e un intervento di somma urgenza. Basta rimpalli di responsabilità. L'acqua? Tornerà in giornata, ma non è un problema soltanto dell'acquedotto perchè lì sotto passano molte altre utenze come la media tensione che potrebbero mettere in ginocchio gran parte di Genova. E' un'emergenza in tutto e per tutto. La modalità dei lavori? Troppo presto per esprimersi su eventuali responsabilità, certo, qualche perplessità è normale che ci sia".