L’affare si complica. Dunque Matteo Renzi dalla ottocentesca stazione ferroviaria della Leopolda fiorentina fonda il suo partito, Italia Viva. Lancia progetti per il futuro, assicura sostegno a Conte e fa capire, a Conte e Di Maio che il giorno che gli girano, se ne vanno tutti a casa. Anche lui , Renzi s’intende. E tutti vanno al voto. Giuseppi, Giggino e pure Matteo.
La formuletta in ogni caso è spietata. E si fonda su “se mi fate girare le palle…”. Formuletta che verrà applicata anche a Genova e in Liguria. C’è davvero l’occasione di “mandare Toti via” (come dicono i pd e i Cinquestelle)? Teoricamente e numericamente ci potrebbe essere. Ma solo se tutti, Pd, Cinquestelle, Sinistre in libera uscita e Renziani di Italia Viva, si mettono d’accordo. “Vaste programme” per la sinistra italiana e anche ligure.
In ogni caso Italia Viva, giustamente, gioca la sua partita fino in fondo. Si può fare , avverte, ma ci dovete coinvolgere e non il giorno prima delle elezioni, fin da ora. Il nome del candidato, per esempio, lo scegliamo insieme. Sennò….ciccia!
Quindi le prime importanti fughe dal Pd diventano non uno scherzetto su cui sprecare battute. Per , la diaspora in Regione con l’uscita annunciata da tempo e resa ufficiale alla Leopolda di Valter Ferrando, u’ prufessu, che tra Voltri e Vesima tira su più o meno tremila preferenze insieme alle mitiche focaccette gloria residua delle feste dell’Unità. Ma anche Juri Michelucci, robusto pd spezzino oggi passato con Matteo . E ora in Comune a Genova Mauro Avvenente ex presidente del municipio del Ponente. E, pensate, la diaspora intacca persino i consiglieri di Crivello, Salemi e Bruccoleri. E si racconta che cominci a frantumare anche circoli storici, di quelli con il ritratto di Palmiro Togliatti ancora appeso alle pareti come ai bei tempi andati. Andatissimi direi.
Una grana in più per i sobri e cortesi Pandolfo e Vattuone (che non ho ancora capito se esista davvero o sia un personaggio di fantasia….): tentare un accordo con i Cinquestelle sapendo che Lella Paita e amici possono , se non coinvolti da subito e pesantemente, mandare tutto a carte quarantotto, se gli girassero…
L’Umbria presto chiarirà il panorama precario del centrosinistra. L’Emiliaci metterà la parola decisiva. Poi toccherà alla Liguria. E saranno indispensabili le focaccette di Crevari, unico vero baluardo della sinistra doc.
politica
Le focaccette di Crevari passano con Renzi?
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