Anche se gli attori protagonisti restano Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, non si chiamerà 'centrodestra'. Matteo Salvini si prepara a lanciare il suo progetto politico per una nuova coalizione, che abbia come parola d'ordine "allargare". Il battesimo in pompa magna è previsto sabato 19 ottobre in piazza San Giovanni, a Roma. Nel giorno stesso in cui Matteo Renzi ha fissato il ritrovo alla Leopolda che quest'anno ha il senso di 'congresso fondativo' della sua nuova formazione, Italia viva.
Nella capitale, il Matteo leghista punta a riempire la piazza storica della sinistra. Non sarà un evento 'contro', spiegano nella Lega, ma l'atto fondativo di un nuovo progetto politico di allargamento della coalizione a nuove forze, come le formazioni civiche o 'Cambiamo' di Giovanni Toti. Allargare e includere attorno alla leadership di Salvini, che si attende dall'appuntamento la legittimazione della piazza. Come già fece Berlusconi, nel 2006 e nel 2010, 'scippando' San Giovanni alla sinistra con i due più grandi eventi pubblici mai organizzati dal centrodestra.
Forza Italia aderirà con una propria delegazione. Ma lo spirito unitario degli azzurri non evita uno scontro con la Lega sulle Regionali, con il Carroccio che boccia la candidatura espressa da Forza Italia per la presidenza della Calabria, Mario Occhiuto. Ad annunciare la presenza degli 'azzurri' a piazza San Giovanni è stato Silvio Berlusconi, spiegando che il partito "invita iscritti, simpatizzanti ed elettori a partecipare alla manifestazione con gli altri partiti del centro-destra", e assicurando che sarà presente sul palco una delegazione di Forza Italia
Una scelta che evita problemi maggiori, visto che alcuni esponenti azzurri, ad esempio Maurizio Gasparri, avevano già annunciato comunque la propria presenza. Del resto, Berlusconi si era lasciato aperta una porta, ribadendo in più occasioni che Forza Italia sarebbe scesa in piazza solo se il governo Pd-M5s avesse "messo le mani nelle tasche degli italiani". Con la manovra che inizia a prendere forma, l'ex premier ha dunque buon gioco a dire: "La politica economica del Governo, come emerge dalla nota economica del Def, desta grande preoccupazione. Colpirà negativamente famiglie e imprese, porterà l'Italia nuovamente nella spirale della recessione". E dunque "anche per questa ragione Forza Italia aderirà alla manifestazione contro le politiche del Governo convocata per il 19 ottobre prossimo in piazza San Giovanni a Roma".
Il clima unitario del centrodestra si guasta quando fonti della Lega fanno sapere che il Carroccio "non sosterrà Mario Occhiuto", anche perchè "ci sono tante donne e uomini calabresi (senza problemi con la giustizia) che possono rappresentare meglio il futuro di questa splendida terra dopo i disastri del Pd. La Calabria deve guardare al futuro, non al passato". L'indicazione dell'attuale sindaco di Cosenza e fratello del vice capogruppo di Forza Italia alla Camera era arrivata poco prima, con la nota del comitato di presidenza degli azzurri che "accoglie la richiesta del coordinamento regionale". E al diktat leghista, Forza Italia non intende cedere: "Andremo avanti con Occhiuto", spiegano fonti parlamentari, che mettono in guardia gli alleati: "Attenti a non creare un precedente".
L'intesa nel centrodestra era stata chiusa domenica scorsa, quando Berlusconi, Salvini e Meloni si erano accordati sulle diverse Regioni che andranno al voto nei prossimi mesi: alla Lega tocca esprimere il candidato presidente in Emilia Romagna, con Lucia Borgonzoni già in pista, e in Toscana, oltre ovviamente al Veneto. A Forza Italia vanno Campania e appunto Calabria, mentre Fratelli d'Italia 'si prende' Puglia (vorrebbe candidare Raffaele Fitto) e Marche. Il centrodestra sosterrà poi la ricandidatura di Giovanni Toti in Liguria.
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Forza Italia aderisce alla manifestazione della Lega, ma tensioni sulle Regionali
Veto di Salvini in Calabria, Berlusconi avverte: "Attenti a non creare precedente"
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