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Il movimento del governatore ligure presentato a L'Aquila
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"Credo che a giugno 2020, quando ci sarà la tornata elettorale, noi saremo presenti nei comuni e nelle regioni". Così ha detto Gaetano Quagliariello, senatore di centrodestra eletto nel collegio L'Aquila-Teramo, nel presentare all'Aquila "Cambiamo", il nuovo movimento fondato dal presidente della Regione Liguria ed ex 'azzurro', Giovanni Toti. L'ex ministro, anche lui ex forzista, è leader del movimento "Idea" che partecipa alla costituente "Cambiamo".

Quagliariello ha sottolineato la necessità delle primarie per scegliere candidati e dirigenti. "Il problema di metodo non è decisivo, contano molto di più le idee, ovviamente. Noi ci giochiamo una partita di coerenza e lanciamo una sfida anche agli altri movimenti della stessa area di fare altrettanto e di partecipare a queste elezioni primarie". Quagliariello ha spiegato che a livello territoriale "ci sono tanti amministratori locali che hanno aderito a 'Cambiamo'. E nello statuto abbiamo scritto che entro ottobre dell'anno prossimo tutti gli incarichi a livello provinciale e regionale e nazionale verranno dati attraverso delle primarie".

Sulla selezione della classe dirigente punta il fondatore di 'Cambiamo', Giovanni Toti. "E' come giocare una partita senza averci lo stadio. Per selezionare la classe dirigente e confrontare le idee che camminano sulle gambe delle persone, occorre avere la volontà di allargare, di mettersi in gioco, di confrontarsi magari anche di scontrarsi e da questo processo virtuoso di norma in democrazia si selezionano le idee migliori anche le persone migliori per incarnarle. Tutto questo francamente all'interno dei partiti del centrodestra e in particolare di Forza Italia viene sempre di meno", ha detto Toti a margine della presentazione all'Aquila del suo movimento a chi gli chiedeva il motivo del suo stacco da Forza Italia.

Tra le domande più frequenti al governatore ligure, quella sul sovranismo.
"Qualcuno mi spiegherà cosa significa, perché quello italiano mi sembra piuttosto folkroristico di fronte al sovranismo macroniano o merkeliano, visto che loro dettano sovranamente le regole di questo Continente, mentre noi a volte digrigniamo i denti, a volte rassegnati ci ritiriamo in buon ordine. Questo governo partecipato da una delle forze cosiddette populiste come i 5 stelle, è lo stesso che sta prendendo lo schiaffo dei dazi dall'amico che aveva inneggiato a 'Giuseppi' come grande alternativa a questo Paese. C'è da fare un grande percorso per ridare dignità e peso al nostro Paese nel mondo e credo che lo si faccia guardando seriamente prima di tutto al nostro interno, guardando a cosa non ha funzionato", ha concluso Toti prima di lasciare L'Aquila in direzione Genova.