cronaca

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Che la Liguria fosse stata messa in crisi, di nervi, dai cinghiali e dai caprioli, a cui aggiungiamo i cavalli selvatici delle valli Sturla e Aveto, si sa: distruggono orti, campi coltivati, spaventano le persone, rischiano di provocare danni seri ad auto e moto di passaggio. Ma che anche le capre provocassero disagi e rischi seri era meno scontato, soprattutto se si parla di capre che potremmo ribattezzare “marine”.


Sí, perché vivono pochi metri sopra il mare, nei promontori rocciosi che si tuffano in acqua soprattutto tra Framura e Bonassola: “Qualche anno fa qualcuno le ha abbandonate, si sono rapidamente riprodotte e oggi sono circa 200” spiega sconsolato il sindaco di Framura, Andrea Da Passano. Non c’è da scherzare, perché se qualcuno si fa male, colpito da una pietra spinta dalle capre, a finire nei guai sono propri i sindaci.

Qui nel porticciolo, ma anche nella spiaggia di porto Pidocchio, spesso cadono sassi di diverse dimensioni che, vista l’altezza, sono pericolosi come proiettili. Qui nel porto alcuni hanno dovuto spostare le canoe perché venivano danneggiate” spiega mente si china a prendere in mano un sasso grosso più di una mano. Eppure sembra che la soluzione non sia semplice: “Dovrebbero, per legge, essere allontanate manualmente ma come si fa ad arrampicarsi lassù...?”.

Quest’estate molti residenti e turisti sono stati immortalati mentre le spingevano, si fa per dire, via. Ma la soluzione sembra ancora lontana: “Non solo le capre, ma anche le capre, hanno provocato la chiusura per diverso tempo, fino a luglio, della galleria che un tempo era della ferrovia, tra Framura e Bonassola, nel periodo migliore per il turismo ciclabile e non solo. Speriamo si risolva presto” chiude Da Passano.