cronaca

13 le persone indagate residenti all'estero
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Un assegno sociale che non avrebbero dovuto ricevere. 13 persone sono ritenute responsabili di aver indebitamente percepito erogazioni da parte dell’Inps, raggirando lo stato. Tre i presupposti per recepire i quasi 500 euro al mese: l’età, al di sopra dei 66 anni e 7 mesi, il reddito, al di sotto del 6.000 euro per singolo e dei 12 mila per coniugati, e infine la residenza, che deve essere in maniera continuativa in Italia per almeno 10 anni. I controlli dei Carabinieri, sviluppati in sinergia con lo stesso ente previdenziale, sono iniziati nell’agosto 2018 e riguardano l’arco temporale compreso tra il 2006 e il 2019. Alcuni indagati erano in possesso di rilevanti patrimoni di beni mobili ed immobili e certamente non avevano necessità di ricevere l’assegno sociale.

Tra i 13 denunciati, per il quale è stato disposto il sequestro per equivalente delle somme, quattro sono stranieri mentre gli altri sono italiani, alcuni dei quali residenti all'estero (Francia, Spagna, Cile e Argentina). I sospetti sono partiti controllando per esempio la mancanza di un medico di famiglia o il mancato accesso a prestazioni del servizio sanitario. Tra gli indagati, sono risultate anche due coppie che avevano presentato singolarmente le domande. Infine, un anziano è stato scoperto essere residente a Parigi dove faceva il 'nonno vigile', attività che in Francia viene retribuita. "Siamo contenti di questa collaborazione con l'Arma ha spiegato Eugenio Delfino, capo della direzione provinciale Inps di Genova - perché ci consente di recuperare somme prese da chi non ha diritto e che toglie a chi ha davvero bisogno".