cronaca

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Il Governo Conte si presenta al Senato dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera. La Lega e Fratelli d’Italia hanno protestato in piazza assieme a Giovanni Toti. Berlusconi, con Forza Italia, si è dissociato da questa iniziativa dimostrando ancora una volta come si comportano i moderati che hanno rispetto delle istituzioni.
Siamo alla fase finale di una crisi assurda, inspiegabile secondo i canoni tradizionali della politica.

Una crisi a freddo voluta con forza dal leader della Lega, Matteo Salvini che - evidentemente esaltato dall’andamento dei sondaggi - ha trascurato di considerare che in Italia tutti i governi nascono e finiscono in Parlamento. Ignorando questo piccolo particolare Salvini ha prodotto un suicidio politico le cui conseguenze stanno ormai chiaramente emergendo. Il Parlamento darà infatti la fiducia al governo ‘Conte bis’ sostenuto da una maggioranza di sinistra, mai realizzata in questi termini nel nostro Paese.


Ci si chiede quanto durerà questo Governo, ma è difficile fare una previsione. La politica di oggi è praticata da attori disinvolti e spregiudicati che ci stanno abituando a tutto e al contrario di tutto. E’ un fatto però che dopo l’annuncio dell’accordo per il nuovo Governo lo spread è sceso, le cancellerie dei principali paesi europei hanno manifestato consenso e incoraggiamento, il presidente americano Trump ha telefonato a Conte, in Vaticano confidano che il nuovo governo svelenisca il clima creato dal precedente esecutivo.

Nella squadra del Conte bis si può fin d’ora affermare che alcune scelte appaiono assai indovinate. Il nuovo ministro dell’Economia è un politico esperto stimato in Banca d’Italia e in BCE per le sue dimostrate competenze. Il nuovo ministro per gli Affari Europei ha bene operato nel passato. L’ex presidente Paolo Gentiloni, che avrà un incarico di peso nella nuova Commissione europea, è persona affidabile, capace ed esperta.

Un merito a questo nuovo Governo va fin d’ora riconosciuto. L’aver modificato l’approccio con l’Unione Europea. Salvini e c. hanno sempre ignorato o trascurato che nel 2001 il Parlamento italiano ha modificato la nostra Costituzione introducendo il principio che le leggi non devono rispettare solo la Costituzione ma anche i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario. Quindi, manifestare l’antieuropeismo a livello legislativo significa violare un mandato costituzionale. Da ciò deriva una riflessione che non dovrebbe mai essere dimenticata: la soluzione di tutti i nostri problemi passa attraverso l’Unione Europea.

“L’Europeismo è un atto dovuto non solo perché l’Italia fa parte della civiltà europea, dal punto di vista culturale, economico, sociale ma anche perché ormai più di metà dell’ordinamento delle nostre leggi, degli organi pubblici, è disegnata secondo modelli che abbiamo costruito insieme con gli altri stati europei per cui allontanarsene è impossibile come dimostra in modo assai eloquente l’infelice idea britannica della secessione o Brexit”, ha scritto Sabino Cassese.

Se le indiscrezioni giornalistiche dovessero dimostrarsi fondate, c’è un altro elemento che mi suggerisce apprezzamento nei confronti del nascente governo. L’impegno ad approvare una nuova legge elettorale con il ritorno alla proporzionale. La proporzionale con il voto di preferenza è – a parer mio – il sistema più democratico e più efficiente per il nostro Paese. Gli elettori tornerebbero a decidere chi mandare in Parlamento evitando così di avere rappresentanti del popolo che il territorio non conosce, politici inesperti e improvvisati, che devono tutto al capo partito che li ha scelti e promossi per ubbidienza e solo per questo.