porti e logistica

Dure reazioni dopo le indiscrezioni sull'interesse di Atlantia per lo scalo di Sestri Ponente
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La famiglia Benetton, proprietaria di Atlantia, quindi di Autostrade per l’Italia, coinvolta mani e piedi nel disastro del crollo di ponte Morandi, potrebbe comprare l’aeroporto di Genova? L’indiscrezione circola da tempo in ambienti finanziari ed è oggi avvalorata da una dichiarazione rilasciata alla stampa dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale (azionista di maggioranza del Colombo) Paolo Emilio Signorini: “Credo che lo scalo possa interessare a un gruppo attivo nel settore, che già controlla una rete di aeroporti”.

Due più due, si sa, fa sempre quattro, e lo scenario descritto da Palazzo San Giorgio si presta a poche interpretazioni: un gruppo simile è esattamente quello che fa capo alla famiglia Benetton. Un impero gigantesco, attivo in vari settori (soprattutto trasporti autostradali e aeroportuali) e presente in 23 paesi con un fatturato superiore a 11 miliardi di Euro.

Se il Colombo sarà privatizzato, tra l’altro, la famiglia che gestiva il Morandi potrà partecipare alla gara con un discreto vantaggio, essendo già proprietaria del 15% dell’attuale assetto azionario, gestito attraverso la società partecipata Aeroporti di Roma che, lungi dall’occuparsi esclusivamente di Fiumicino e Ciampino, ha messo le mani, oltre che su Genova, anche sugli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. La stessa Atlantia ha in ‘pancia’ anche altre società di gestione aeroportuale: Nizza, Cannes-Mandelieu e St. Tropez in Francia e (in quota minore) l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Più, naturalmente, i 14mila km di autostrada in Italia e una congerie di altre aziende ingegneristiche, informatiche e delle manutenzioni.

Al di là della fredda matematica e dei campi d’investimento dei Benetton, costituirebbe un insopportabile schiaffo se lo stesso gruppo che avrebbe dovuto vigilare sulla nostra sicurezza autostradale si impadronisse anche dell’aeroporto della città. I genovesi, che in questi tredici mesi hanno dimostrato un impeccabile contegno e una resilienza straordinaria, hanno ben chiara la loro lista degli amici: quando i vertici di Autostrade si sono presentati alla commemorazione delle vittime del crollo del Ponte hanno chiesto e ottenuto con inflessibile cortesia che costoro lasciassero immediatamente la zona. Ora dovranno arricchirli con i loro viaggi aerei?

Molto dura è stata anche la reazione politica di Alice Salvatore, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: i pentastellati hanno fatto del contrasto ai Benetton una bandiera e, certamente, non potevano tacere in questa circostanza. “E’ un’indecenza, Atlantia Holding è la stessa Società indagata per l'immane tragedia che ha colpito Genova e l'Italia tutta lo scorso 14 agosto 2018 – scrive Salvatore in una nota - come mai i Benetton sono sempre coinvolti in ogni grande polo economico di Genova e della Liguria? Dappertutto. Vogliono comprare anche la città? Ricordiamo a tutti che i liguri non vogliono padroni”.


Il Governatore Giovanni Toti, nel frattempo, ha smentito l’avvio di un processo di privatizzazione dell’aeroporto: “Al momento non esiste all'ordine del giorno alcun progetto, né tanto meno trattativa, per privatizzare lo scalo aeroportuale di Genova – ha scritto in una nota - dopo due anni di continui incrementi di traffico ci si appresta ora ad avviare i lavori di ampliamento dell'infrastruttura, per garantirle anche in futuro nuovi spazi di crescita. Dunque, al momento, gli accordi tra azionisti e istituzioni locali non prevedono alcun progetto di privatizzazione e - conclude Toti - il controllo dell'aerostazione è destinato a restare pubblico".


Il Gruppo Atlantia, con un comunicato, ha negato di essere interessato ad acquisire ulteriori quote del Colombo. Per fortuna!