.jpg)
Secondo quanto si apprende, le persone fermate gestivano alcune piazze di spaccio di Sampierdarena, Sestri Ponente e Rivarolo.
Tra loro, alcuni, si erano specializzati anche nei furti di gasolio che, oltre a rifornire le proprie auto, veniva venduto e i cui proventi finanziavano parte dell'acquisto dello stupefacente. L'indagine era partita a febbraio 2018 e aveva portato a scoprire che la droga arrivava dalla periferia di Milano per poi essere confezionata e venduta a Genova.
Lo stupefacente acquistato seguiva invece diversi canali: in parte veniva confezionato in dosi in un box e in parte veniva nascosto all'interno di contenitori di vetro sulle alture di Bolzaneto, nelle cavità degli alberi di olivo oppure sottoterra.
IL COMMENTO
Il mini-nucleare è possibile, ma serve coraggio politico
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova