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Ripercussioni negative "da una rinegoziazione della concessione ad Aspi"
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L'agenzia di rating Standard and Poor's ha 'declassato' a credit watch negativo Atlantia dopo la recente pubblicazione del rapporto legale sul crollo del Ponte di Genova. In una nota S&P spiega che la decisione "riflette la nostra visione di una maggiore probabilità che le ripercussioni finanziarie e operative per il crollo del ponte di Genova possano danneggiare la performance operativa e finanziaria di Autostrade per l'Italia (e quindi di Atlantia) oltre la precedenti previsioni".

Secondo S&P, ciò potrebbe derivare da una rinegoziazione della concessione ad Aspi a "condizioni molto meno favorevoli, più altri potenziali compromessi" come il sostegno di Atlantia al salvataggio di Alitalia", o, in casi estremi, la risoluzione completa della concessione di Aspi senza alcun risarcimento. Nella nota, l'agenzia americana ricorda che la concessione autostradale italiana gestita da Aspi rappresenta circa il 32% dell'ebitda del gruppo Atlantia dopo il consolidamento con Abertis.

L'aumento del rischio sulla concessione Aspi segue la pubblicazione di un rapporto legale emesso da una commissione interna
nominata dal ministero delle Infrastrutture nell'ambito di un procedimento amministrativo civile avviato dopo il crollo del ponte di Genova il 14 agosto 2018. La commissione ha riconosciuto "una violazione del dovere di custodia e manutenzione", che potrebbe portare a un "revoca unilaterale della concessione".

Tuttavia, afferma l'agenzia, il "nostro scenario di base continua a non prevedere una revoca unilaterale della concessione in base a diversi fattori tra cui le disposizioni contenute nel contratto di concessione che stabiliscono il diritto a ricevere un risarcimento da parte del concedente in tutte le circostanze in caso di revoca e l'assenza a oggi di una relazione tecnica che indichi la negligenza di Aspi nella manutenzione come la causa del crollo del ponte".

La reazione di Atlantia è arrivata a stretto giro: non esclude di rientrare nella partita Alitalia. Al termine del consiglio di amministrazione convocato per valutare anche questo dossier, la società del gruppo Benetton che controlla Aspi e Aeroporti di Roma ha fatto sapere di aver dato mandato al Ceo Giovanni Castellucci (indagato per il crollo di Ponte Morandi che ha provocato 43 vittime) di approfondire i singoli aspetti legati al piano industriale di Alitalia. Pochi minuti prima della conclusione del Cda Atlantia anche il premier Giuseppe Conte era intervenuto sul dossier ribadendo una serie di punti e confidando di chiudere entro i tempi prestabiliti del 15 luglio.