Con l'esplosione per la demolizione di ponte Morandi, venerdì sarà una giornata difficile non solo per la città ma anche per il porto, che rischia la paralisi o il caos. "Sarà molto difficile lavorare: 5 mila camion, 300 spedizionieri, 3 mila dipendenti di queste aziende e tutti i terminalisti avranno un'operatività fortemente condizionata. Difficile quantificare, ma non c'è dubbio che lo sforzo sarà rilevante per tutti gli operatori e penso che sul campo lasceremo qualche milione di euro di costi" commenta Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, l'associazione degli spedizionieri genovesi.Inciderà la chiusura del casello autostradale di Genova Ovest, porta di ingresso allo scalo. Dalle merci ai passeggeri: al terminal di Stazioni marittime sarà uno dei primi weekend di esodo estivo, con 7 mila passeggeri nella sola giornata di venerdì, su nove traghetti, a cui si aggiunge anche la nave da crociera Costa Fortuna. Le compagnie hanno informato i passeggeri consigliando loro di utilizzare l'A26 per arrivare in città e il personale di Stazioni marittime è già stato allertato per distribuire bottiglie d'acqua e assistere i passeggeri sui piazzali, visto che con il caos viario arriveranno in porto con lentezza e le navi partiranno in ritardo.
"Una giornata complicata - commenta il presidente del porto, Paolo Emilio Signorini -. Sarà uno sforzo per tutti. Stiamo cercando di predisporre la migliore organizzazione". Intanto la Filt-Cgil chiede di chiudere il traffico pesante "in città e per il porto" per tutelare i camionisti da ingorghi e blocchi stradali, mentre Uiltrasporti è contraria perchè "sul territorio genovese si riverserebbero 4 mila camion tra venerdì e sabato".
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