cronaca

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Poche ore, meno di 48 e poi le microcariche esplosive faranno implodere le pile 10 e 11 nel lato di levante del cantiere di ponte Morandi. Questa mattina io sindaco e commissario alla ricostruzione Marco Bucci ha presentato il piano per la giornata di venerdì 28 giugno. Insieme a lui anche l'assessore alla Mobilità Stefano Balleari, il consigliere delegato alla Protezione civile Sergio Gambino, il colonnello dell'esercito Gianfranco Francescon e Massimo D'Angelo del centro amianto del Piemonte e Alberto Iacomussi ingegnere di Ipe Progetti.


Nel corso della conferenza stampa indetta appositamente per presentare il piano sono state ricapitolate le principali misure. Area off limits nel raggio di 300 metri dalle due pile con circa 3170 persone che lasceranno la propria abitazione per tutta la giornata, dalle 7 alle 22. Predisposti gli otto punti di accoglienza. Quasi la metà degli evacuati come ha spiegato Gambino hanno scelto di trovare una soluzione autonoma. "Ci aspettiamo nei punti creati circa 1700 persone con circa 200 volontari impegnati. Imponenenti anche le misure di mitigazione al momento dell'esplosione con vasche e sacche d'acqua che avranno il compito di limitare al massimo la diffusione delle polveri.

Appena ieri il ministro Toninelli in visita in città per assistere alla prima gettaat di cemento del nuovo ponte ha ribadito che tutti i test effettuati hanno assicurato una presenza di amianto ben al di sotto delle soglie di pericolosità, concetto ribadito anche oggi dal professor D'Angelo. Il colonnello Francescon ha spiegato nel dettaglio come avverrà l'operazione di demolizione.



- PIANO MOBILITA':

Per quanto riguarda la viabilità si avrà dale 7 alle 22 la chiusura al traffico delle strade entro i 300 metri dalle pile, il blocco del traffico pesante in tutta la città e le modifiche alla circolazione ferroviaria sulle linee Genova-Novi e Genova-Ovada. Venerdì sarà inoltre chiuso il tratto tra il bivio A7/A12 e Genova Ovest a partire dalle 7. L'orario di riapertura indicativo è alle 22, ma tutto dipenderà dall'andamento delle operazioni.


Ottimista il commissario Bucci:  "Ma noi prevediamo che alle 18 si potrà già riaprire per favorire gli accessi dei turisti ai terminal portuali. Sarà una valutazione che faremo in giornata". Sulla direttrice Genova Nervi-Genova Est - Sestri Ponente i percorsi restano inviariati. Tra Genova Nervi e Bolzaneto il percorso sarà dirottato esclusivamente sulla sponda destra del torrente Polcevera con limitazioni per i mezzi pesanti.

Per quanto riguarda la viabilità ordinaria, divieto transito veicolare e pedonale dalle 6 alle 22, o fino a cessate esigenze, nel raggio di 300 metri dalle pile 10 e 11, dalle 7 alle 15 invece non si potrà circolare su mezzi o a piedi nella fascia di sicurezza di ulteriori 100 metri (400 dalle pile). Esisteranno alcune limitazioni particolari per i mezzi pesanti (massa superiore alle 7,5 tonnellate), a eccezione di bus, mezzi Amt e per la raccolta dei rifiuti.

I camion non potranno circolare dalle 7 alle 22 sulle strade di tutto il territorio cittadino salvo alcune vie stabilite nella zona litorale (via Guido Rossa, lungomare Canepa, via della Superba, elicoidale, via Milano e via Balleydier) e alcune strade dell'Alta e Bassa Valpolcevera e del Medio Ponente. Sul fronte del trasporto pubblico la metropolitana sarà in funzione per tutta la giornata e sull'intero percorso Brignole-Brin salvo la chiusura della stazione di Brin, a Certosa, da un quarto d'ora prima a un quarto d'ora dopo l'esplosione.


- SCUOLE ED ESAMI:

Sul fronte degli esami nelle scuole e alle difficoltà di spostamento in città Bucci ha spiegato: "E' stata mandata una circolare dal ministero per chiudere e non fare gli esami di maturità per venerdì. Ogni scuola può fare quello che vuole. Noi non possiamo obbligare a chiusura ma invitiamo caldamente a evitare".


- L'ESPLOSIONE:

In 6 secondi cadranno le pile 10 e 11 del Morandi per l'esplosione di oltre una tonnellata di dinamite. 20 mila i metri cubi di calcestruzzo e acciaio che finiranno a terra. Non sarà un collasso: le due pile si piegheranno una verso l'altra, in maniera controllata grazie alla sequenza ravvicinata di deflagrazioni e poi cadranno a terra in grossi pezzi. Le vibrazioni avranno durata brevissima e saranno limitate, "almeno quelle che potrebbero provocare danni nella zona rossa, più ridotta rispetto al raggio di evacuazione".
 
 
Le modalità dell'abbattimento sono state spiegate da Alberto Iacomussi, ingegnere di Ipe Progetti, una delle aziende dell'ati dei demolitori del viadotto Polcevera. I modelli dei tecnici escludono che le vibrazioni del ponte possano intaccare una vecchia frana segnalata da alcune carte sulla collina a est del moncone, in corrispondenza dell'autostrada A7. Iacomussi ha illustrato le varie misure di mitigazione che saranno adottate per limitare la diffusione delle polveri e la propagazione di vibrazioni: oltre all'acqua nelle vasche sull'impalcato ("la più innovativa delle tecniche", dice) quella gettata da 12 cannoni, quella presente nelle trincee sotto il ponte, che sarà minata per far alzare una barriera liquida e quella delle migliaia di sacche posizionate in prossimità dei fori con la dinamite, ci saranno sacchi di sabbia per limitare l'onda d'urto verso la vicina autostrada, cumuli di terra ricoperti di tessuto non tessuto per attutire la caduta dei monconi e altre barriere protettive attorno al cantiere. Anche l'impiego dell'Esercito, che agirà con un esplosivo speciale sull'acciaio degli stralli - i primi a cadere - servirà per rendere più semplice la mitigazione delle polveri di quella parte di viadotto che era stata sottoposta all'intervento di retrofitting, il rafforzamento delle "braccia" del Morandi.