Un anno fa i mondiali di Russia di calcio iniziavano senza Italia. Dopo l’eliminazione subita dalla Svezia lo sport piu’ amato e praticato del belpaese aveva fatto flop. Processi, rabbia e sconforto generale. Via Tavecchio, presidente federale ormai alla deriva, via Ventura ct deriso quando un carro di carnevale di Viareggio e il mondo sembrava crollare.
Da un’estate all’altra il football azzurro nelle piu’ disparate forme ha ripreso colore, ha ritrovato orgoglio e si riprende la scena. I primi a fare tornare l’amore per la nazionale sono stati i ragazzi dell’under 20 che ai mondiali di Polonia sono arrivati alla semifinale.
Trascinati dal bomber dell’Inter Pinamonti, seguito pure da Genoa e Sampdoria, uno che gia’ in Primavera pareva un predestinato ed infatti guadagnava parecchio, i babies nostrani grazie alle parate di Plizzari, all’energia di Tripaldelli, uno che non gioca troppo neppure nel Crotone in B, e da altre sconosciuti, hanno fatto fuori i padroni di casa e anche il Mali dopo aver battuto nel girone Messico, Ecuador e aver pareggiato col Giappone. Paolo Nicolato, il ct degli azzurrini sembra un professore di ginnastica, ma ci sa fare e poi carica la squadra facendo sentire l’urlo del film che narra l’impresa dei 300 di Sparta. Si fa pure così.
Ma ad esaltare un po’ tutti i calciofili nostrani è ora la vittoria all’esordio del Mondiale in Francia della selezione femminile che ha battuto la piu’ quotata Australia e ora sogna di fare strada. Bonansea ha trascinato le compagne con una doppietta, e pure un movimento intero che proprio Tavecchio ribattezzo’ in modo indicibile.
Per il gruppo di Milena Bartolini una doppia soddisfazione e ora altri due match verità col super Brasile e con la Giamaica potendo pure contare sul portiere Giuliani a livello di Buffon 2006. Con la Milena si è complimentato pure Roberto Mancini che aveva gia’ fatto altrettanto con Nicolato. E pure il Mancio sta facendo benone: demolita la Grecia con un Insigne finalmente ispirato ora gli Europei sono dietro l’angolo soprattutto se martedì con la Bosnia ci sarà un altro successo. Insomma l’Italia s’è desta, almeno nel calcio.
Ora bisogna capire se è un fuoco di paglia oppure se è vero che si stava già seminando qualcosa in un mondo fatto di bilanci disastrosi, di club che sono spariti pure in piazze grandi, di un movimento capace solo di succhiare soldi dalle tv e di non dare nulla in cambio. E sta per partire pure l’europeo under 21 che l’Italia di Di Biagio gioca in casa e che la vede favorita. Notti magiche, aspettando un gol.
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Bonansea, Pinamonti e Insigne: riecco la “Grand’Italia” del calcio
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