Un'unica esplosione, tra il 22 e il 24 giugno o, al più tardi nel fine settimana successivo. Così sarà demolito, con l'uso di esplosivo, il moncone est di ponte Morandi. Le operazioni si svolgeranno tra le 7 e le 21 e la struttura commissariale auspica che non ci sia la necessità di una notte fuori di casa per i cittadini residenti delle zone più vicine al cantiere. L'esplosivo sarà utilizzato per abbattere le pile 10 e 11.Lo ha confermato oggi il sindaco Marco Bucci e commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. "Si tratterà di allontanare le persone in un raggio tra i 300 e i 600 metri. Offriremo pranzo e cena, naturalmente, ma dobbiamo ancora ultimare il piano di gestione, quando sarà pronto, entro i primi giorni della prossima settimana, faremo un'assemblea pubblica in Valpolcevera per spiegare ai cittadini quello che accadrà", ha spiegato Bucci.
Domani in prefettura torna a riunirsi la commissione esplosivi con struttura commissariale, aziende che svolgono i lavori, forze dell'ordine, protezione civile, Asl e Arpal. La decisione sull'esplosivo è stata presa e non si torna indietro, come era invece accaduto, con la demolizione della pila 8, sul versante ovest, avvenuta poi con lo smontaggio meccanico a causa della presenza di amianto. In questo caso però la comparazione tra i rischi ambientali e quelli legati alle operazioni di cantiere hanno fatto propendere per l'esplosivo. "Vogliamo agire in un giorno festivo per non danneggiare i negozi, che dovranno restare chiusi" sottolinea Bucci.
Sulle tecniche utilizzate per contenere la dispersione delle polveri, compreso l'amianto, che è comunque risultato presente al di sotto della soglia di rischio, Bucci dice che "per consentire il rientro nella zona interessata dalla demolizione terremo conto di tempi raddoppiati rispetto a quelli calcolati secondo la prassi per l'abbattimento delle polveri, come massima cautela". "Sarò io stesso - afferma Bucci - il primo a entrare in quell'area". L'esplosione, curata dall'azienda di Parma Siag, avverrà in un paio di minuti. "Vogliamo diffondere pubblicamente il piano tecnico di gestione delle polveri - conclude Bucci - così i cittadini potranno capire che l'intervento avverrà in sicurezza".
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