salute e medicina

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Uno è stato inserito da ‘Forbes’ tra le menti under 30 più influenti per il futuro nella sezione ‘science’, l’altro tra pochi giorni verrà premiato negli Stati Uniti con un nuovo ‘Merit Award' ossia il premio che la Fondazione della società americana di oncologia assegna ogni anno agli studi più promettenti. Uno coordina il team dell’Istituto italiano di tecnologia che ha realizzato ‘Hannes’ la mano robotica più simile a quella umana definita dalla “presa perfetta”. L’altro è il coordinatore di un progetto internazionale che ha dimostrato come una gravidanza sia possibile anche per le giovani donne con mutazione dei geni BRCA che hanno avuto una diagnosi di tumore della mammella. Uno ha 29 anni ed è nato nel quartiere genovese di Certosa, l’altro ha 33 anni ed è di Cairo Montenotte. Uno ha studiato al CERN di Ginevra, l’altro a Bruxelles. Entrambi sono rientrati in Italia e ora lavorano a Genova uno all’Iit l’altro al Policlinico San Martino.

Nicolò Boccardo e Matteo Lambertini sono il volto giovane della ricerca ligure che ho incontrato nelle ultime settimane. Sono quella normalità che però è straordinaria e che fa sì che ogni giorno migliaia e migliaia di giovani ricercatori, con il loro lavoro, riescano a cambiare la vita delle persone.

Nicolò e Matteo sono due trentenni liguri che vincono premi e riconoscimenti in giro per il mondo e soprattutto in quegli Stati Uniti che troppo spesso noi vediamo come meta da raggiungere ma rimangono due giovani assolutamente normali che per prima cosa ti dicono “non è merito mio ma di tutto il team”. Chapeau Nicolò e Matteo.

Grazie di avermi fatto sentire orgogliosa di far parte di una generazione troppo spesso denigrata, poco conosciuta, che viene semplicemente etichettata con la parola ‘bamboccioni’. Grazie per essere il volto dei tanti altri, di quegli ‘anti-bamboccioni’ che ogni giorno, seguendo una passione, costruiscono il futuro migliorando la nostra vita nel concreto.