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Mustier (ad Unicredit) chiede un contributo a tutte le banche in modo proporzionale
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Se il Fondo di tutela dei depositi entrerà in Carige "sarà solo una soluzione transitoria, poi serve un partner strategico" che abbia la maggioranza. Lo afferma l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in un'intervista a La Repubblica. "Servono soluzioni che le diano un assetto di governo chiaro e senza conflitti di interesse. Certo Carige non può diventare la banca del Fondo tutela depositi, parte volontaria od obbligatoria", afferma l'amministratore delegato.

"Se il Fidt entrerà, sarà solo una soluzione transitoria. Poi serve un partner strategico al 51%. Se c'è un privato bene. Altrimenti anche un partner pubblico, come in Germania, Gran Bretagna e altrove", conclude Messina. Dal fronte bancario, intanto, l'amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ha lanciato un nuovo forte segnale all'intervento di 'sistema' per l'istituto genovese. "Tutte le banche dovrebbero essere coinvolte nel salvataggio di Carige. Ciascuna dovrebbe contribuire in modo proporzionale", ha detto. 

Per lo Stato e per il Governo non sarebbe comunque un'operazione indolore. Quanto messo da parte per Carige, stima l'agenzia Moody's, rappresenta lo 0,06% del pil italiano, ma le finanze pubbliche sono comunque già abbastanza "sotto pressione" anche per il peggioramento delle condizioni economiche in generale e qualsiasi "deviazione" ulteriore dai target fissati rischia di far salire le tensioni con la Commissione Europea in vista dell'autunno.

Per risolvere la vicenda Carige "ci sono una serie di soluzioni in campo,
vediamo dove si orienteranno i commissari. La nostra intenzione è quella di continuare a supportare la banca", ha detto Salvatore Maccarone, presidente del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, entrando all'assemblea ordinaria dello schema volontario del Fitd e parlando del ritiro di Blackrock. Inoltre, ha aggiunto Maccarone, "presumo che anche il governo sia in campo, il Mef è artefice principale di queste vicende. Poi ci sono anche la Bce, la Commissione, le autorità italiane che stanno lavorando" mentre, ha chiosato, "mai avuto contatti, né prima né durante né dopo, con la famiglia Malacalza".