“Non abbiamo ancora deciso se ricorrere al Tar contro l’assegnazione del progetto della nuova diga foranea a Technital, per il momento abbiamo solo ottenuto l’accesso agli atti”: a spiegarlo è l’Amministratore Delegato del RINA, Ugo Salerno.
“Ci sono diversi modi di procedere – dice Salerno – e stiamo ancora ragionando su quale sia la strada giusta da seguire: potremmo decidere di ricorrere al Tar chiedendo la sospensiva dell’assegnazione oppure potremmo ricorrere senza chiedere la sospensiva, tutelando dunque i nostri interessi salvaguardando i tempi della realizzazione dell’opera, abbiamo ancora qualche giorno per pensare”.
Salerno non lo dice ma fonti qualificate rivelano che questa seconda strada, indubbiamente meno impattante sulla città, sarebbe la preferita.
Ma perché il RINA vorrebbe ricorrere al Tar, quali sarebbero le violazioni alla procedura di gara? “Noi stessi abbiamo proposto a Invitalia un forte ribasso nell’importo di gara, del resto quello di partenza era piuttosto alto – spiega Salerno – ma in opere come questa non è corretto considerare l’aspetto economico come quello preponderante. Gare così – continua l’AD del RINA – di norma vengono valutate per il 70% dalla componente tecnologica e dal 30% da quella economica. Non voglio fare commenti sul raggruppamento di imprese che si è aggiudicato la gara, mi permetto però di ricordare che le aziende che hanno partecipato con noi (Fugro, il più grosso operatore al mondo in analisi geotecniche e Sogreah, uno dei nomi più importanti nella progettazione di dighe) sono quanto di meglio offra il panorama mondiale”.
Secondo il RINA ci sarebbero poi altre anomalie: la gara, per esempio, era nata con il tipico concetto 70-30, poi le carte sul tavolo sono cambiate. “E’ successo qualcosa che ha modificato la situazione – dice Salerno – per il momento preferisco non rilasciare commenti su questi dettagli ma abbiamo degli elementi in mano”. Salerno spiega poi che, per quanto esista un ovvio interesse economico, questo progetto non sposterebbe i bilanci del RINA: “Stiamo parlando di cifre piuttosto ridotte, circa 5 milioni di cui noi saremmo titolari solo di una piccola quota. Per la nostra azienda la questione è legata al prestigio di poter partecipare alla realizzazione di un’opera così complessa e importante per la nostra città e di poter contribuire con le nostre competenze al miglioramento infrastrutturale del porto di Genova. Nessuno deve temere niente – chiude Salerno – ma credo che la città abbia diritto di sapere con certezza che questa grandissima opera sarà progettata e realizzata dai migliori del mondo nel proprio campo”.
porti e logistica
Diga di Genova: "In campo i migliori del mondo, valutata solo la parte economica”
Parla Ugo Salerno, leader del RINA/2
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