
A dichiarare lo stato d'agitazione in modo unitario sono i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Genova, che in un comunicato spiegano i motivi dello sciopero. "Straordinari non pagati nonostante le continue segnalazioni delle organizzazioni sindacali o addirittura forfetizzati- iniziano le sigle-, livelli non riconosciuti a lavoratori e lavoratrici che da tempo svolgono mansioni superiori a quelle di inquadramento e personale assente o in malattia non sostituito, cosi' che i carichi di lavoro vengono distribuiti tra il personale in forza, sfinendo fisicamente e psicologicamente le maestranze".
Non solo, l'8 maggio si protesta anche per "attrezzature mancanti o inefficienti nei centri cottura Adamoli e Da Passano" che "rendono insostenibile la mole di lavoro fra il personale comunque insufficiente". Lo sciopero, con presidio per il quale devono essere ancora decisi ora e luogo, sara' un modo "per dire basta ad un'impresa che crea margine di profitto sulla pelle dei lavoratori e per informare il Comune di Genova rispetto a quanto sta accadendo, confidando nella prosecuzione di quel percorso di monitoraggio e di confronto proprio con la
committenza che, quando necessario, ha facolta' di sanzionare le imprese inadempienti".
IL COMMENTO
Caro Rossi, ti racconto di quando la politica si mise insieme per il bene di Genova
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