
Primo errore. L’arrivo di Juric con il punto contro la Juventus aveva ulteriormente illuso in un cambio di passo. Tre pareggi in tutto in sei partite e situazione aggravata in classifica. Altra topica. Ecco il terzo allenatore, Cesare Prandelli. L’ex ct della nazionale fa quello che puo’ tra buone prestazioni come con l’Atalanta e scivoloni piu’ meno meritati con Roma e Cagliari. Il problema è che Piatek diventa un boomerang perche’ a suon di gol finisce nelle mire del Milan e Preziosi lo vende. Gli si dice in tutte le salse che è un affare pericoloso, ma niente. Purtroppo non si torna indietro. Arriva Sanabria, parte bene ma poi finisce in panchina, come Radovanovic e Lerager altri “rinforzi” di gennaio. E’ una sconfessione di cio’ che è stato fatto, oppure sono tutti fuori forma? Comunque altre scelte errate.
Nessun mea culpa del presidente, ma un senso di rabbia per cio’ che lo circonda e questo divide l’ambiente che avrebbe invece bisogno non di buoni e cattivi ma di unità.. Arriva il successo sulla Juventus che poco alla volte, come si vede, sta tirando i remi in barca. Sono comunque tre punti importanti ma l’Empoli fa altrettanto col Napoli. Ora a sei giornate dalla fine il 15esimo posto non è drammatico, ma se si adotta la politica del “va tutto bene madama la marchesa” si fa un torto alla propria coscienza, ed è meglio per tutti se si accetta la gravità del momento frutto di sbagli in serie.
Diciotto punti a disposizione, meglio pensare a farne qualcuno piuttosto che sperare negli scivoloni degli altri. E poi con umiltà ammettere che è stato tutto sbagliato e che è tutto da rifare, se ce ne sarà la possibilità. Altrimenti Preziosi per il suo stesso bene prenda in considerazione l’ipotesi di vendere il Genoa in serie A dove l’ha riportato e ha sempre garantito che ci sarebbe rimasto e fin qui ha avuto ragione, ma l’andazzo preoccupa e la sana paura invocata da Prandelli ora non è neppure piu’ tanto sana.
IL COMMENTO
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