salute e medicina

Psicoterapeuta dei disturbi alimentari
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Pubblichiamo un racconto scritto da Barbara Masini psicologa e psicoterapeuta dei disturbi alimentari con 25 anni di esperienza tra giovani e giovanissimi malati di anoressia, bulimia ma non solo.

Come posso fare per farmi ascoltare da lei?
Negli ultimi giorni mi sembra distratta, forse l'ho spaventata troppo, tutta quella fame, quel bisogno di divorare e poi quella sensazione di pienezza estrema, di gonfiore, mi sentivo esplodere e glielo comunicavo con dei crampi atroci e un bisogno spasmodico di correre a liberarmi, a vomitare tutto, anche l'ultima briciola, in modo da sentirmi di nuovo pulito.

Ma lei si è spaventata, prima passava ore a guardarmi davanti allo specchio di profilo, davanti, dietro, ed io provavo delle emozioni intense perché attraverso il suo sguardo mi compiacevo ed insieme mi terrorizzavo.
Quando il cibo scende sento l'ansia che si dissolve magicamente, il cibo riempie la bocca, la gola, lo stomaco, e contemporaneamente l'ansia, il tremore, la percezione di soffocamento scompaiono, Ed io mi sento libero, leggero, sereno, di nuovo in pace con lei.
In quei momenti è come se l'apprendimento di anni su come muovere i muscoli, l'abitudine a percepirli pesanti e flaccidi si dissolvesse ed io mi sentissi quasi capace di volare.
Ma poi tutto precipita di nuovo, iniziano i crampi, lei si spaventa, corre in bagno, mi infila due dita in gola....
Torna l'ansia e torna la disperazione.
Come vorrei riuscire a comunicarle che siamo una cosa sola e che tutto ciò che io percepisco lei lo trasforma e tutto ciò che lei percepisce io lo trasformo.

Ecco adesso sta ricominciando...sento la sua mano che mi accarezza, so che mi sta percependo grasso e questo la manderà in crisi, farà salire l'ansia e il bisogno di cibo ed il cerchio si chiuderà un'altra volta. Eppure quando tutto è cominciato, io non stavo male, anzi, forse stavo meglio, mi dava cibo regolarmente, ad ore prestabilite, il cibo era più sano e lei mi guardava con rispetto. Poi a mano a mano che passavano i giorni diminuiva sempre di più la quantità di cibo, fino ad arrivare anche a digiunare per tutto il giorno. Quindi ho cominciato a stare male, crampi allo stomaco, debolezza, stanchezza, ma difficoltà ad addormentarmi, non riuscivo più a muovermi mi sentivo in prigione oltre al cibo mi aveva tolto la libertà.

Ma voglio credere fermamente che ne usciremo io con le mie imperfezioni legate ad un corpo che sta crescendo e lei con le sue ossessioni e la paura di crescere in un corpo da donna.


*Barbara Masini - Psicologa, psicoterapeuta dei disturbi alimentari