cronaca

Al centro delle polemiche i post di D'Onofrio, da qui la richiesta a Bucci
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"Stop alla tolleranza nei confronti delle istituzioni che inneggiano al fascismo". È questo l'appello che l'Anpi rivolge al primocittadino Marco Bucci, a seguito dei post pubblicati su Facebbok dal consigliere municipale della Lega Igor D'Onofrio.

"Infame è chi pensa impunemente di inneggiare al fascismo, non certo, come piace pensare al consigliere municipale del Medio Levante Igor D’Onofrio, eletto con la Lega e vicino all’estrema destra, gli antifascisti che condannano gli sconcertanti omaggi al centenario della fondazione dei fasci di combattimento" scrive in una nota l'Anpi.

Nei giorni scorsi, infatti, D’Onofrio ha scritto sul suo profilo Facebook: “Nel giorno dei 100 anni dell’idea, gli infami nipoti dei banditi cercano di rovinare l’anniversario ma ci vuole ben altro che la loro vigliaccheria”.

"D’Onofrio, che rivendica il fascismo come “Storia con la S maiuscola” è sulla stessa linea delle esternazioni della consigliera comunale di Savona Simona Saccone dalle cui parole si è però dissociata immediatamente la sindaca Ilaria Caprioglio, alla testa di un’amministrazione di centrodestra così come Marco Bucci".

Dal sindaco di Genova e dal presidente del Medio Levante Francesco Vesco al momento nessuna reazione. "È inaccettabile. Troppe persone pensano che la colpevole disponibilità di forze di governo verso gli apologeti del neofascismo abbia fatto scattare l’ora del “liberi tutti”. Noi come Anpi diciamo no. Seccamente no, sindaco: non vogliamo doverle ripetere, ogni pochi giorni, quali sono i doveri del suo ruolo in una città Medaglia d’oro della Resistenza e in un paese che grazie a quella Resistenza permette anche a personaggi squallidi di esprimere concetti inaccettabili. Le chiediamo (rivolgendosi a Bucci, ndr), una volta per tutte, a nome di tutti i democratici e gli antifascisti genovesi, di dire apertamente a tutta la città e agli eletti che sostengono la sua amministrazione, come non ci possa né debba essere alcuna tolleranza verso chi insulta il suo stesso paese e la storia".