cronaca

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Manifestazioni in tutta la Liguria per la giornata mondiale del clima. Cortei e presidi a Genova, Savona Ventimiglia, Sarzana e molte altre città della regione. In piazza scenderanno anche tanti studenti e professori. Una mobilitazione denominata 'climate strike' che ha il fine di mettere all'attenzione dei media e dei governanti il problema del riscaldamento climatico.

 Oltre 5 mila gli studenti e i professori scesi in piazza De Ferrari oggi per il climate strike, la marcia di protesta contro il riscaldamento globale che si è svolta contemporaneamente in altre 1769 piazze di 112 paesi diversi.
“Ci siamo rotti i polmoni”, “The climate is changing, why aren’t we?”, “Alza la tua voce, non il livello del mare”: questi alcuni degli slogan sui coloratissimi cartelloni creati per il corteo. E si respirava tra i partecipanti un grande entusiasmo “E’ bello sentirsi parte di un movimento mondiale ed essere tutti accumunati dallo stesso ideale”, spiega una giovane universitaria già attivista di Cittadini Sostenibili.

Tutto è partito dall’esempio della giovane Greta Thunberg che ogni venerdì protesta davanti al Parlamento svedese proprio per chiedere provvedimenti urgenti alle istituzioni sul cambiamento climatico. Da qualche giorno la sedicenne è anche candidata al Nobel per la Pace. “Per questo abbiamo indossato fiocchi gialli e abbiamo portato il cartellone originale, perché è stata lei ad ispirarci, la sua forza e il suo coraggio per cui si impegna per tutto il mondo”, racconta un gruppo di ragazze in giallo.

E in particolare in Liguria si sente ancora di più questa necessità di adottare delle misure il prima possibile, dopo le ferite della mareggiata del 29 ottobre, L’obbiettivo era quello di sensibilizzare più persone possibili e far sì che prendessero una posizione. “È dalla nostra generazione che deve cominciare a parlare della gravità della situazione per poi trasmetterla alle generazioni successive, altrimenti si andrà a rotoli”, puntualizza Samuele Esposito del Collettivo Studenti Genovesi, che si è fatto promotore dell’iniziativa.

Anche perché il tema viene affrontato troppo poco, persino a scuola e lo ammettono gli stessi professori. Tra loro una prof. di inglese dell’istituto Duchessa di Galliera che “Non si tratta in maniera pratica, si parla sempre dei problemi e ci si sente afflitti, senza mai porsi la domanda ‘okay, cosa facciamo?’, nel proprio piccolo o nel grande”. E ha realizzato in classe assieme agli studenti un lavoro per la manifestazione: “Siamo partiti con un brain stoarming e tutti quanti hanno scritto in relazione al rapporto tra uomo e ambiente la parola ‘egoismo’, che in inglese è ‘selfish’. Per questo abbiamo utilizzato il gioco di parole: selfie, la moda moderna di farsi le foto, e fish, che ci ha riportato nell’oceano, consentendo questa reinterpretazione”.

Il corteo si è spostato poi fino a piazzale Mandraccio dove alcuni studenti si sono seduti per terra ma molti altri che si trovavano a distanza non sono neppure riusciti a sentire le istruzioni degli organizzatori al megafono. "La partecipazione dei giovani è stata straordinaria", ha detto Francesca Ghio, referente genovese del movimento. "Oggi qui stiamo creando il consenso affinché istituzioni e politica mondiale capiscano che è un'emergenza".


- I DATI SUL CLIMA IN LIGURIA E IN ITALIA

I dati forniti dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) hanno evidenziato come in Italia il 2018 è stato l’anno più caldo di tutta la serie storica di dati controllati ed elaborati, cioè almeno dal 1961: +1,77 °C rispetto al valore normale di riferimento 1961-1990, +1,15°C rispetto al rispetto al valore normale di riferimento 1981-2010.

Stesso discorso è valido per la Liguria, anche nella nostra regione il 2018 è stato l'anno più caldo (dal 1963), con una temperatura media di +17.2°C.