cronaca

Dopo le parole del generale in commissione Difesa
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 "E' una presa in giro annunciata, siamo tornati al punto di partenza, non c'è un progetto, non c'è un finanziamento, così Piaggio Aero non ha futuro". E' un misto di preoccupazione e rabbia quella espressa da Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Cgil Genova. Ieri per l'azienda con sede a Villanova d'Albenga è arrivata una vera e propria doccia gelata, del tutto improvvisa. Il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Militare, il generale Alberto Rosso, in audizione alla commissione Difesa alla Camera dei Deputati ha infatti apertamente escluso un interesse del governo sul P1HH. Si tratta di un velivolo destinato a uso militare per il monitoraggio e la sicurezza del territorio, guidato a distanza e prodotto proprio da Piaggio.


Dopo lunghi periodi tormentati con il futuro industriale dell'azienda appeso a un filo che ha portato anche alla nomina dal parte del governo di un commissario straordinario, appena il 26 febbraio scorso è arrivata la buona notizia. Dal ministero dello Sviluppo Economico era infatti stato annunciato il via libera al finanziamento per la commessa dal valore complessivo di 250 milioni di euro per la realizzazione di quattro velivoli P1HH. Ma ieri le parole del generale hanno fatto andare su tutte le furie i sindacati di categoria che immediatamente hanno chiesto un incontro con il prefetto di Genova Fiamma Spena. L'obiettivo è fare immediatamente chiarezza su quello che sta accadendo. E ora torna alta anche la preoccupazione per gli oltre 1100 dipendenti del gruppo. "Il governo come tante altre volte improvvisa e butta delle idee senza neppure verificarle dal punto di vista economico. Ora quei 250 milioni di euro sono in fumo" attacca ancora Manganaro.


 
Riavvolgendo il nastro della questione si torna a una vecchia commessa di 766 milioni di euro, sempre annunciata ma poi mai realizzata, per la produzione dei P2HH, i droni più evoluti rispetto ai P1HH. Poi nel mezzo della vertenza Piaggio l'annuncio del governo targato M5s-Lega di destinare parte di quel finanzamento alla produzione dei quattro droni P1HH. "Avrebbe dato un po' di respiro all'azienda e ai lavoratori del gruppo - spiega Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria -. Anche se comunque servirebbe che il governo facesse uno sforzo ulteriore con la commessa del P180, un aereo da trasporto capace di portare dai sei ai nove passeggeri. Ma dopo quanto detto ieri siamo rimasti tutti sgomenti, abbiamo fatto subito un'assemblea infuocata alla stabilimento di Genova. Di fatto sono state riportate le lancette indietro di un anno".


Gli stipendi per i lavoratori sono garantiti fino a marzo, da aprile in poi non c'è più certezza. Ma nel mezzo del caos Piaggio ci sono anche altre questioni che chiedono risposte. "Qui non si capisce qual è il piano industriale per Piaggio - prosegue Vella -. Ci sono 31 lavoratori in cassa integrazione e sono proprio loro quelli che rischiano maggiormente il posto. Poi c'è da considerate la posizione dei circa 80 lavoratori della Laer H di Albenga, senza di loro Piaggio non può produrre" sentenzia il segretario della fim cisl Liguria.
 
 
Ora tutto sembra nuovamente complicarsi per Piaggio. Nei prossimi mesi ci saranno altri tavoli a Roma e con il commissario straordinario Nicastro. Ma nell'attesa che venga fatta chiarezza e messo nero su bianco un programma reale di investimenti, i sindacati sono già pronti a dare battaglia. "Dovremmo deciderci ad alzare la voce, del governo abbiamo capito che non possiamo fidarci. Promette una cosa e poi non la mantiene. E allora faremo diventare il problema della Piaggio il problema della piazza" tuona Manganaro.