cronaca

1 minuto e 36 secondi di lettura
E' attesa per oggi la decisione da parte della commissione esplosivi per la demolizione della pila 8 di ponte Morandi. In prefettura a Genova si svolge un vertice ritenuto chiave per capire tempi e modalità.


Il problema numero uno che ha già fatto slittare di almeno una settimana la demolizione con l'esplosivo è la presenza rilevata di amianto nella pila 8. In totale solo sei campioni su ventiquattro hanno registrato la presenza del pericoloso materiale. Un valore comunque ritenuto inferiore ripetto a un reale pericolo per la salute. Dalle analisi effettuate dall'Arpal infatti le tracce di amianto sono risultate "con concentrazioni inferiori ai limiti di rilevabilità strumentale pari a 120 mg/kg"


Ieri intanto l'Arpal attraverso una nota apparsa sul suo sito ha spiegato che "a settembre per conto dei vigili del fuoco, insieme ad Asl e polizia scientifica, Arpal ha effettuato un sopralluogo, prelevando in via speditiva, in zona rossa, alcuni campioni di detriti, che all'analisi al microscopio a scansione elettronica non hanno evidenziato presenza di amianto". Ma la nota prosegue spiegando che "Arpal in ogni incontro pubblico ha sempre parlato di assenza di amianto nelle analisi effettuate, confermando al tempo stesso però come non se ne potesse escludere a priori la presenza"


"Per la pila 8 non è ancora deciso se verrà demolita meccanicamente o con l’esplosivo, ma per le pile 10 e 11, vista l’altezza - ha spiegato il commissario Bucci - sarebbe più pericoloso far salire le persone sopra per smontarle, che abbatterle con l’esplosivo". Dunque l'esplosivo secondo quanto spegato dal sindaco-commissario ieri durante il consiglio comunale verrà usato sulle pile a Est del viadotto crollato lo scorso 14 agosto causando 43 vittime. A quel punto però scatterebbe un piano sicurezza con la possibilità di un'evacuazione temporanea degli abitanti delle zone nei pressi del cantiere.