
Per evitare code si faceva risultare il paziente ricoverato, il dipendente accedeva al sistema dell'ospedale e immetteva i dati della persona consentendo risparmi di 6, 15 o 36 euro. Le accuse sono quelle di falso, truffa ai danni dello Stato e accesso abusivo al sistema informatico. L'indagine, partita da alcuni esposti presentati in procura tre anni fa, coinvolge almeno 600 dipendenti.
IL COMMENTO
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