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Lunga lista dei presenti da Roberto Mancini a Cairo, da Facchetti jr, a Enrico Mantovani e poi Pietro Vierchowod, Carolina Morace e Attilio Lombardo.

Insomma tanta Sampdoria dello scudetto per Vialli che ringrazia cosi’: “Sono rimasto sorpreso: il premio 'il bello del calcio' a me? Io ero il brutto che piace, il simpatico... Scherzi a parte, ho accettato, l'hanno dato anche Zola e se l'ha preso Gianfranco, posso prenderlo anche io.

Per me il calcio è sempre stata una vocazione, per la mia generazione è stato più facile diventare calciatore anche per la quantità della pratica e non solo per la qualità. Bisogna essere fortunati a trovare anche i maestri giusti, dentro e soprattutto fuori dal campo ”Inveitabilmente tanti aneddoti raccontati da Vialli calciatore del suo passato al Chelsea e alla Juventus ma tante parole per la sua lunga e bellissima esperienza in blucerchiato:

“Ho incontrato Paolo Mantovani ed è stata una folgorazione. Quando incontri un dirigente che ti spiega perché si vogliono fare certe cose, e ti dice che sta creando una creatura per dimostrare di poter vincere anche a Genova, scossa quella scintilla. Esci da un colloquio così innamorato del progetto, andai a dormire col pigiama della Sampdoria in pratica.

Ti butti, vai in battaglia, è merito di chi ti ispira: meglio uno motivato che con talento". Sul palco il ct Mancini, compagno straordinario di Vialli nella Samp: “"Potrei raccontare una storia, sui Mondiali del '90: Schillaci iniziò a segnare, Vialli gli mise un cartello fuori dalla porta 'adesso i duri iniziano a giocare'. Gli venne 40 di febbre... Sono stati, con Gianluca, gli anni più belli della vita: ci divertivamo molto, è stata un'esperienza pazzesca.

Dopo la finale di Wembley,  finì la nostra storia e abbiamo pianto, insieme". Infine una battuta sul futuro. Vialli chiacchierato come possibile personaggio interessato all’acquisto della Sampdoria è stato pero’ invitato anche dalla Federazione a cui lui fa un’apertura: "Io in FIGC? Può essere una prospettiva, ringrazio Gravina che mi ha dato questa possibilità.

Sono orgoglioso che abbia pensato a me, è un ruolo prestigioso e ho chiesto tempo per riflettere e per capire se posso rappresentare la Federazione. Sto cercando di capire, con la famiglia e a livello personale, sarebbe bello però prendermi ancora cura di Roberto e della Nazionale".