cronaca

Dopo dieci ore di discesa l'impalcato è poggiato a terra
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Con l’abbattimento dell’impalcato di asfalto tra le pile 7 e 8 del moncone ovest di ponte Morandi Genova ha fatto un passo avanti verso la normalità: un passo piccolo ma importante, visto che il panorama sopra il Polcevera, per la prima volta da quel maledetto 14 agosto, è cambiato.

C’è voluto più tempo del previsto ma le telecamere di Primocanale, quelle che vigilano sui lavori 24/7, hanno potuto documentare ogni momento della lenta discesa di 900 tonnellate di piano strada, l’ultimo a restare in piedi, a un passo dalla voragine inghiottita dal torrente.

I lavori di ieri hanno subito un significativo ritardo, a causa soprattutto del vento: gli ingegneri che avevano la responsabilità delle operazioni hanno chiesto di non esercitare nessuna pressione sui tecnici al lavoro, vista la delicatezza dell’intervento. Uno speciale filo di acciaio diamantato ha tagliato l’asfalto che è poi stato sollevato e quindi calato grazie agli strand jack, i giganteschi martinetti idraulici che hanno consentito a questo gigantesco rettangolo di scendere in tutta sicurezza.

L’impalcato adesso è a terra, poggiato sui dei supporti, per essere ispezionato dai periti del tribunale che indagano sul disastro: una volta completate le operazioni di verifica l’asfalto sarà sbriciolato in una diversa area del cantiere.

"Ci sono stati momenti delicati, ma non ho mai avuto dubbi sulla riuscita dell'operazione", ha dichiarato al termine delle operazioni Emilio Omini, presidente della Fratelli Omini, l'azienda capofila per la demolizione del viadotto Morandi.

Ma le imprese che si stanno occupando della demolizione del viadotto non possono godersi il buon risultato: i tempi che hanno promesso di rispettare sono così stretti che già oggi continua il lavoro sulla pila 7, che sarà ‘incravattata’ e rinforzata per procedere allo smontaggio del successivo pezzo di asfalto. Per quanto riguarda la pila 8, quella che è rimasta in piedi, i demolitori confermano che, al momento, è previsto l’uso dell’esplosivo.