cronaca

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"Il Consiglio di Amministrazione riafferma il proprio massimo impegno a tutelare gli interessi dei clienti, degli azionisti e di tutti gli stakeholder della Banca. Il Presidente e l’Amministratore Delegato riferiranno alle Autorità gli esiti dell’Assemblea del 22 dicembre". Con questa nota si conclude il cda straordinario di Carige, indetto nella giornata odierna.

Ieri, dopo l’astensione della famiglia Malacalza sull’aumento di capitale da 400 milioni e la conseguente bocciatura del piano di rafforzamento, a Banca Carige erano arrivate le dimissioni di Raffaele Mincione e Lucrezia Reichlin.

Dopo la bocciatura dell'aumento di capitale e di conseguenza il risanamento progettato dal cda per Banca Carige, la Reichlin, vice presidente di Banca Carige, ha ritenuto di non poter più svolgere il suo ruolo "accettato per dare un contributo al risanamento della Banca, con l'impegno e la convinzione che lo stesso richiede".

Il cda ne ha preso atto, insieme alle dimissioni di Raffaele Mincione. Anche lui ha preso la decisione "alla luce degli ultimi eventi societari e, in particolare, dell'esito dell'ultima assemblea ordinaria e straordinaria dei soci".

Entrambi, precisa un'altra nota diffusa, erano amministratori non esecutivi; non erano destinatari di deleghe, per quanto a conoscenza della società, non risultano titolari di azioni della società stessa e non ha diritto ad indennità o altri benefici conseguenti la cessazione della carica".

Il consiglio di amministrazione straordinario di Banca Carige è iniziato questa mattina, dopo che l’astensione della famiglia Malacalza sull’aumento di capitale da 400 milioni ha comportato la bocciatura del piano di rafforzamento. Il board si è riunito in via straordinaria per capire il da farsi viste le pressioni della Bce rispetto al piano che dovrebbe mettere al sicuro i conti dell’istituto di credito.

Intanto il segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani, Lando Maria Sileoni chiede l'intervento del Governo e un tavolo di confronto con azienda, sindacati, associazioni consumatori, comune di Genova e regione Liguria per risolvere le difficoltà in cui versa la Carige.

"Il Governo, giunti a questo punto, non può continuare a stare alla finestra e dovrebbe intervenire, in questa prima fase, aprendo un tavolo di confronto con azienda, sindacati dei lavoratori, associazioni dei consumatori, amministrazione comunale di Genova e presidenza della regione Liguria. Sono in ballo il destino di 4.300 dipendenti oltre a uno storico patrimonio rappresentato dalla stessa clientela dell'istituto. Da parte nostra - scrive Sileoni - solleciteremo un incontro con i vertici dell'istituto per capire quali saranno le decisioni che vorranno intraprendere. Un aspetto deve essere chiaro: tuteleremo le lavoratrici e i lavoratori della banca con ogni mezzo a nostra disposizione"