cronaca

Nuova udienza in tribunale
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Verranno discusse domani le modalità di demolizione dei resti del ponte Morandi, il viadotto autostradale crollato lo scorso 14 agosto provocando la morte di 43 persone.

All'udienza dell'incidente probatorio, i periti del giudice per le indagini preliminari e i consulenti di procura, indagati e parti offese discuteranno su come eseguire lo smantellamento dei monconi garantendo la conservazione delle parti che potrebbero essere utili per il completamento della perizia.

L'orientamento più accreditato è quello di un dissequestro graduale delle zone e di una autorizzazione ad accedere alle altre aree con permanenza del sequestro. In pratica, gli operai delle cinque ditte incaricate di eseguire la demolizione potranno lavorare sui resti dissequestrati mentre potranno solo accedere, magari per montare i macchinari necessari, nelle restanti zone senza toccare nulla.

Sarebbe così la zona ovest quella da cui partirebbero per primi i lavori, consentendo agli esperti di chiarire quali parti dei monconi non possono essere distrutte con l'esplosivo per consentire ulteriori esami.

Dopo la discussione del piano di demolizione il giudice indicherà una nuova data per la consegna della perizia sullo stato dei materiali compiuta dai tre professori universitari da lei indicati e fisserà una nuova udienza per la discussione. Nei giorni scorsi i periti avevano annunciato che avrebbero chiesto una proroga di 30 giorni: la relazione finale, dunque, verrebbe consegnata a metà gennaio e potrebbe essere discussa alla fine di quel mese.