cronaca

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Un operaio addetto al manutenzione di una delle linee di produzione della banda stagnata all'interno dell'Ilva di Cornigliano ieri è scivolato sul metallo reso sdrucciolevole dalla pioggia che entra dentro gli impianti e sui macchinari: per lui 15 giorni di prognosi e in fabbrica, con il secondo infortunio in una settimana una tensione crescente in vista della protesta di domani dovuta all'incertezza sul futuro di una parte dei lavoratori dopo il passaggio del gruppo ad Arcelor Mittal.

"E' indubbio che il clima di questi giorni tra i lavoratori, che non capiscono se saranno o no dentro la nuova Ilva e cosa devono fare all'arrivo delle lettere di distacco, alimenti anche infortuni come questo - spiega Armando Palombo, rsu Fiom - ma è altrettanto indubbio che questi impianti siano vecchi e necessitino di investimenti. Sulla banda stagnata, in particolare secondo noi servono almeno 120 milioni di euro, mentre Mittal ne vuole mettere solo 15-18".

Per la Fiom in questa situazione è "inaccettabile sentir parlare di tagli al personale e pensare che dove oggi di sono due addetti ce ne sarà uno solo, ed è inaccettabile non aver mai avuto il modo di discutere di questo con Mittal e con il Governo". Per questo "domani saremo in piazza a protestare" ribadisce Palombo. "Noi non disconosciamo l'accordo firmato a Roma il 6 settembre - precisa il sindacalista - ma in quell'accordo il capitolo sull'Ilva di Cornigliano non è ancora stato scritto". La Rsu si è data appuntamento alle 5.30 davanti ai cancelli dell'Ilva: "Un'assemblea davanti ai cancelli per parlare con tutti i lavoratori - spiega - e decidere insieme cosa fare".

L'ipotesi più accreditata fino ad alcune ore fa era quella di un corteo fino alla Prefettura ma le condizioni meteo e un'eventuale allerta potrebbe far evolvere la protesta in altri modi. Sempre domani alle 15 in Confindustria è stato convocato il tavolo in seguito alla procedura di raffreddamento avviata dai sindacati dopo che l'azienda ha proposto una riduzione di personale da 1054 lavoratori, che sono quelli attualmente impiegati, a 1000 che è il numero di assunzioni previste da Mittal dal primo novembre. I dipendenti sono 1474, di questi oltre 420 sono in cassa integrazione.